Il Tribunale del riesame di Potenza ha rigettato la richiesta di scarcerazione per l’ex direttore generale e il responsabile anticorruzione della Asl Bari. Libertà concessa, invece, al docente universitario.
Vito Montanaro, ex direttore generale e commissario straordinario della Asl Bari resta ai domiciliari. Il Tribunale del riesame di Potenza ha rigettato la richiesta di scarcerazione presentata dai legali. Identica sorte è toccata all’avvocato Luigi Fruscio, responsabile anticorruzione della stessa Azienda sanitaria locale. Libertà concessa, invece, al professor Agostino Meale, docente di Diritto amministrativo all’Università di Bari, indagato per corruzione.
È l’esito degli ultimi ricorsi presentati nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione della sanità in Basilicata, che ha portato anche all’arresto del presidente del governatore lucano Marcello Pittella. Una bufera scoppiata il 6 luglio scorso. Il risvolto barese dell’inchiesta ha sollevato dubbi sulla legittimità dell’assunzione di Fruscio, accusato con Montanaro di abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.
Secondo la Procura di Matera, Montanaro, sospeso dopo l’arresto, è intervenuto in modo illegittimo, rivolgendosi all’ormai ex commissario straordinario della Asl di Matera, Pietro Quinto, per agevolare il posizionamento in graduatoria di Fruscio. Il concorso è quello indetto nel giugno del 2017 per un posto di dirigente alla Asm. Il miglior punteggio, secondo gli inquirenti “attribuito a tavolino”, avrebbe consentito a Fruscio lo “scorrimento della graduatoria con assunzione presso altre aziende locali”.
Montanaro avrebbe anche passato a Fruscio le tracce della prova, ricevute direttamente da Maria Benedetto, direttore amministrativo dell’Asm e presidente della commissione esaminatrice. Dal canto suo, l’ex direttore generale della Asl di Bari continua a professarsi estraneo ai fatti. I difensori stanno preparando il ricorso in Cassazione.
Come detto, è tornato invece libero il professor Agostino Meale, che a detta di chi lo ha arrestato avrebbe approfittato della sua posizione per agevolare la carriera professionale e personale del figlio di Pietro Quinto in cambio di consulenze legali ottenute dalla Asl di Matera, dal San Carlo di Potenza e dalla stessa Asl di Bari per circa 60mila euro.
Redazione Nurse Times
Fonte: il Quotidiano Italiano
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