Poche ore prima, per pura fatalità, i due genitori avevano partecipato a un corso sulle manovre di disostruzione pediatrica
È accaduto di nuovo: la formazione sull’emergenza sanitaria, divulgata in qualsiasi modo, in qualsiasi luogo o circostanza e a persone di tutte le età e caratteristiche ha salvato un’altra vita. Quella di un bambino di soli 16 mesi. È accaduto lo scorso venerdì sera sul litorale di Jesolo, all’interno del Villaggio Marzotto: come riportato da Il Gazzettino, il piccolo stava mangiando della frutta, ovvero un melone tagliato a tocchetti, quando ha iniziato a tossire.
Non c’ha messo molto a diventare cianotico. Perciò i genitori, una coppia vicentina in vacanza, invece di farsi prendere da un panico tanto comprensibile quanto cieco, controproducente e che poteva far perdere loro secondi preziosi, hanno subito agito mettendo in atto le manovre di disostruzione pediatrica appena apprese. Salvandolo.
Già, perché poche ore prima, per pura fatalità o per misericordia divina, i due avevano partecipato (insieme a decine di altri turisti) a un corso organizzato dall’Ulss 4. Una formazione che li ha preparati a dovere per ciò che stava per succedergli: hanno così subito capito la gravità della situazione, intuendo che il figlio aveva un pezzo di frutta bloccato in gola tanto da non riuscire più a respirare e sono intervenuti immediatamente.
Non è la prima volta che mamme, papà e altri laici (intesi come non sanitari) mettano in atto delle procedure apprese grazie a dei corsi a tema, a dei video online o a delle informazioni apprese per puro caso: ad esempio è accaduto un paio di anni fa a Bari (VEDI) dove una mamma ha salvato la propria piccola minacciata da un pezzo di cioccolata; e pochi mesi dopo, a Roma, sono stati due poliziotti a vestire i panni degli eroi di turno, disostruendo le vie aeree di un bambino che aveva inavvertitamente inalato un pezzo di plastica staccatosi da un cucchiaino (VEDI).
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