30/10/2018 – E’ necessario dare spazio ai docenti infermieri. E’ questa una richiesta che FNOPI fa al Governo, sottolineando che il Corso di Laurea in Infermieristica conta mediamente 15.000 studenti iscritti all’anno per la laurea triennale, a cui si aggiungono, i 2.500 studenti di laurea magistrale.
Questa è la richiesta esternata dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche.
E’ necessario dunque avere più docenti infermieri nel Corso di Laurea in Infermieristica per formare in modo più appropriato gli oltre 15.000 studenti iscritti ogni anno per la laurea triennale, a cui si aggiungono, i 2.500 studenti di laurea magistrale: questi numeri rendono il MED/45 il settore scientifico disciplinare maggiormente presente nelle facoltà di Medicina.
Ma in tutta Italia, in sole 22 sedi universitarie sul totale di 41, vi sarebbero docenti inseriti a pieno titolo nell’organico dei professori universitari.
Questa carenza strutturale impatterebbe drasticamente sulle possibilità di apprendimento dello studente, che potrebbe contare solo su docenti firmatari di un contratto annuale.
È dunque necessaria una stabilizzazione (ricercatori, professori associati e ordinari) in maniera adeguata ai numeri della classe di laurea.
Eppure i professori infermieri ci sono.
Un’analisi della Società italiana di Scienze infermieristiche (SISI) ha messo infatti in evidenza che solo in base all’ultima sessione dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, quella che determina chi può essere, appunto, professore, sarebbero immediatamente disponibili, per ricoprire la posizione di Professore di I fascia, 19 infermieri abilitati (15 interni e 4 esterni, intendendo per interni quelli già in ruolo universitario); sarebbero immediatamente disponibili, per ricoprire la posizione di Professore di II fascia, 31 abilitati (12 interni e 19 esterni).
E la situazione “potenziale” del MED 45 descritta in generale dalla Sisi è questa:
Attualmente il rapporto docente/studenti è circa di 1:1.350. Facendo il confronto con il rapporto fra studenti e docenti dei corsi di laurea in Odontoiatria, il confronto risulta essere davvero impietoso, diventando 1:6.
Solo nella minoranza degli atenei, gli studenti avrebbero l’opportunità di ricevere insegnamenti del SSD MED45 da docenti universitari inseriti a pieno titolo nell’organico dei professori universitari. E nella percentuale non sono comunque calcolati gli studenti iscritti ai Master di primo livello obbligatori per coprire i ruoli di Coordinatore infermieristico e Infermiere specialista clinico (legge 43/2006).
Per tale ragione la FNOPI ha chiesto al Governo e al MIUR, considerando l’urgenza di acquisire docenti del SSD MED 45, che le Università provvedano almeno alla immediata chiamata di chi è in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale. Per ottenere questo risultato si potrebbero prevedere, ad esempio, deroghe ai punti organici da utilizzare esclusivamente per la chiamata di docenti del SSD MED 45.
I punti organici sono l’unità di misura utilizzata dal ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per definire la dimensione annuale delle assunzioni effettuabili da parte delle Università.
Ogni dipendente, sulla base della tipologia (personale docente e personale tecnico – amministrativo) e del livello di inquadramento corrisponde a un equivalente in punti organico: Un Professore Ordinario corrisponde a 1 punto organico, un Professore Associato corrisponde a 0,70 punti organico, un Ricercatore varia da 0,40 (per quelli di tipo A) a 0,50 punti organico (per quelli di tipo B e a tempo indeterminato).
Simone Gussoni
Fonte: FNOPI
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