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Dimessa dal PS con agocannula nel braccio: i parenti gridano allo scandalo. Avviata indagine interna

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Dimessa dal PS con agocannula nel braccio: i parenti gridano allo scandalo. Avviata indagine interna
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Un agocannula dimenticato nel braccio di una paziente al momento della dimissione dal Pronto Soccorso di Desio starebbe diventando un vero e proprio caso nazionale.

Moltissimi cittadini, in seguito al post scritto dal figlio dell’anziana sul social network Facebook, starebbero gridando allo scandalo denigrando ulteriormente la categoria degli infermieri.

Dalla ricostruzione dei fatti, sarebbe emerso come l’83enne di Albiate si fosse recata in Pronto Soccorso giovedì scorso a causa di un mal di testa. Dopo una notte trascorsa in ospedale sarebbe stata dimessa senza che nessuno si ricordasse di rimuoverle l’ago cannula.

«E’ stata sottoposta a una  Tac, che ha evidenziato qualcosa di strano: c’era una grossa macchia, si pensava ad un tumore – spiega il figlio  – I medici quindi hanno deciso di tenerla una notte in ospedale per approfondire e poi rifare nuovamente la Tac…».

L’anziana signora è stata  quindi ricoverata.

«Stava male e le hanno fatto una  flebo; al mattino poi è stata eseguita  la seconda Tac, che però non ha evidenziato alcuna macchia. Era magicamente sparita – aggiunge il figlio  –  e l’hanno  dimessa.
Una volta a casa, lavandola, mia sorella si è accorta che aveva ancora nel braccio l’ago della flebo, tutto pieno di sangue e sporco. Si sono scordati di toglierlo… Una dimenticanza che però poteva anche essere pericolosa per mia madre… Gliel’ha tolto mia sorella, che ha fatto un corso di primo soccorso e sapeva come intervenire».

L’Asst di Monza ha deciso di avviare un’indagine interna:

«Siamo dispiaciuti  per quanto accaduto anche perché l’evento non è in linea con la tradizione e la missione di assistenza prevista dalla Asst di Monza. La direzione ha  avviato immediatamente una indagine per appurare quanto avvenuto ed eventuali profili di responsabilità», spiegano i dirigenti dell’Asst Monza.

Simone Gussoni

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