Non ce l’ha fatta il piccolo scivolato e finito sotto le ruote di un carro di Carnevale martedì scorso in via Indipendenza a Bologna
Il piccolo, Gianlorenzo Manchisi, di due anni, è morto ieri pomeriggio all’ospedale Maggiore del capoluogo emiliano-romagnolo dove era ricoverato in gravissime condizioni. Ne dà conferma l’Ausl di Bologna, mentre la famiglia chiede che sia rispettato questo momento di dolore.
Ora sulla tragedia sarà la magistratura a far luce.
Il procuratore Giuseppe Amato, ha aperto un fascicolo contro ignoti per lesioni colpose. Ricevuta la prima informativa dei Carabinieri «abbiamo fatto il sequestro del carro – ha spiegato Amato – per verificare le modalità di costruzione ed eventuali insidie o pericolosità. All’esito, ne trarremo le conseguenze. Abbiamo dato indicazioni ai Carabinieri, dal momento che mi sembra vi sia una reiterazione della manifestazione mi pare la prossima settimana, di attivarsi e fare sì che i carri utilizzati in quell’occasione non abbiano a presentare situazioni di insidiosità che, in tutta evidenza, presentava questo carro perché era caratterizzato da una possibilità di una uscita laterale per un corpo piccolo come quello del bambino».
Il procuratore capo ha fatto riferimento anche ai tempi dei soccorsi «da quello che abbiamo apprezzato – ha spiegato – assolutamente coerenti con le circostanze spazio-temporali dell’accaduto».
L’Ausl di Bologna, in una nota, ha ricostruito come si sono svolte le operazioni.
Sono trascorsi «7 minuti, dalla chiamata di soccorso all’arrivo dell’ambulanza del 118, con personale formato per la rianimazione cardio-polmonare» in via Indipendenza. Un intervento durato complessivamente 52 minuti dalla chiamata alla centrale operativa all’arrivo all’Ospedale Maggiore, 30 dei quali dedicati dall’equipe con medico alle complesse manovre di rianimazione, trattamento e stabilizzazione del bimbo.
Il procuratore smorza sul nascere anche eventuali recriminazioni sui tempi dei soccorsi.
«Alla luce della situazione mi sembra che non ci siano state criticità. Bisogna considerare le condizioni del bambino. Che hanno di fatto obbligato a un intervento tempestivo sul posto».
Redazione NurseTimes
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