“Impossibile garantire assistenza e pulizia adeguate”, sottolinea il responsabile del Dipartimento Contrattazione.
A Casarano (Lecce) è stato proclamato lo stato di agitazione degli infermieri e degli operatori dell’ospedale “Ferrari”. A notificarlo ai vertici della Asl e di Sanitaservice è il responsabile del Dipartimento Contrattazione, Mario Riso, il quale denuncia la «grave carenza di personale per l’assistenza ai degenti». Più precisamente: «Per l’ennesima volta verifico la carenza di organico all’interno del “Ferrari” ed evidenzio l’impossibilità, da parte del personale medico, infermieristico, oss e ausiliario, di garantire non solo un’adeguata assistenza a tutti i pazienti, ma addirittura di garantire i livelli essenziali di assistenza, la pulizia e la sanifìcazione delle unità operative».
Più volte Riso ha segnalato il forte squilibrio tra i carichi di lavoro e il personale, evidenziando come il personale ausiliario messo a disposizione da Sanitaserice non venga utilizzato in tutte le unità operative. All’appello mancano 21 unità per garantire il livello minimo. «Di fatto – continua Riso –, nell’unità operativa di rianimazione, stante la carenza di personale di Sanitaservice, devono assolvere alle pulizie tre ausiliari dipendenti della Asl, i quali sono insufficienti per pulire e sanificare un ambiente ampio e delicato come il servizio di rianimazione. Solo per questa unità Sanitaservice dovrebbe inviare cinque lavoratori pulitori. E poi bisogna provvedere al ripristino immediato della minima dotazione organica con l’invio di almeno 20 infermieri, 25 oss e 20 addetti alle pulizie di Sanitaservice. E bisogna attivarsi con urgenza per dotare l’ospedale di attrezzature medicali nuove in sostituzione di quelle ormai obsolete».
Peraltro la carenza di personale comprometterebbe il diritto alle ferie e i riposi settimanali. La questione, secondo Riso, sarebbe molto delicata e andrebbe immediatamente affrontata per «evitare inutili e costosi conflitti tra le parti e disagi agli utenti».
Redazione Nurse Times
Fonte La Gazzetta del Mezzogiorno
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