Il dottor Domenico Calabrò, in concorso con tre colleghi, è accusato di omicidio colposo. Nella vicenda giudiziaria è coinvolta anche un’infermiera.
La sezione Riesame della Corte d’appello di Reggio Calabria ha disposto la sospensione dall’esercizio della funzione per la durata di sei mesi nei confronti di Domenico Calabrò, direttore della struttura ospedaliera complessa di Pneumologia dell’ospedale di Locri. Il medico, in concorso con altri tre medici del reparto (Giorgio Cotrona, Domenico Niciforo e Antonio Stalteri), è accusato di omicidio colposo per il decesso del 75enne Claudio Reale, avvenuto la sera del 20 agosto 2017, dopo quattro giorni di ricovero trascorsi quasi interamente in Pneumologia.
Secondo l’accusa, al paziente sarebbe stata diagnosticata “una grave colecistite settica e verosimile pancreatite, peraltro desumibili dall’esame dei parametri di laboratorio specifici, (leucocitosi, neutrofila, proteina C reattiva, aumento dei lattati, etc.) e successivamente dalla Tac addominale”. Reale sarebbe stato trattenuto “nel reparto di Pneumologia senza consultare i colleghi di altre branche specialistiche (internista, chirurgo, etc.)”, senza “aver richiesto idonei accertamenti di laboratorio (esami colturali con antibiogramma)” e senza “aver instaurato efficace terapia antibiotica preventiva”.
Inoltre i quattro medici, insieme all’infermiera coordinatrice Marcella Sansotta, devono rispondere dell’accusa di aver “soppresso e/o comunque occultato la scheda su cui erano state senza meno annotate le terapie praticate presso quella struttura nei confronti di Reale Claudio; documento che non veniva rinvenuto infatti dalla polizia giudiziaria nei giorni immediatamente successivi alla morte del Reale, né in epoca successiva”. Il tutto con l’obiettivo di “procurarsi l’impunità per il reato inerente la morte del paziente”.
Redazione Nurse Times
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