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Lazio, infermieri costretti a fare turni di 12 ore. La denuncia del Nursing Up

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Lazio, infermieri costretti a fare turni di 12 ore
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Spagna, turni di 12 ore in Infermieristica: tra “meraviglia” e stanchezza

Roma, 05.09.2019. Un professionista, perché per i mass media Spagnoli gli infermieri sono professionisti, condivide un’immagine del suo turno di lavoro e scatena il dibattito sui social network.

Turni di 12 ore: “a favore o contro?”

https://twitter.com/enferbodoke/status/1168806883932672003?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1168806883932672003&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.redaccionmedica.com%2Fvirico%2Fnoticias%2Fturnos-de-12-horas-en-enfermeria-entre-la-maravilla-y-el-agotamiento-9633

Lavorare in questo tipo di giornata è una possibilità che gli infermieri hanno, ma non tutti i professionisti apprezzano questa opzione di pianificazione. Ci sono opinioni contrastanti. Da un lato, alcuni considerano molto positivo avere più giorni di libertà, anche se ci sono altri lavoratori che trovano molto difficile affrontare così tante ore di lavoro di fila.

Peccato che in Italia, con particolare riferimento alla Regione Lazio, i turni da dodici ore non comportano, più turni di riposo! ..e le dodici ore di lavoro non sono una scelta, ma un’imposizione.

La pubblicazione del quesito su Twitter, è stato un test, che ha scaturito una serie di opinioni. La condivisione dell’immagine del planning dei turni di un infermiera del mese di settembre l’Infermiera Bodoke (@enferbodoke su Twitter) ha commentato: “Si parla poco del turno di 12 ore. Per un’infermiera sexagenaria (una persona che ha tra i 60 e i 69 anni) condannata a ritirarsi dalla trincea, legge il turno come nella prospettiva dei riposi conseguenti ai turni di 12 ore”.

Nello specifico, nel quadrante che è stato mostrato sui social network, si può vedere che il professionista sanitario, in questione, avrebbe, si, turni di 12 ore (combinando giorni e notti) ma, avrebbe lavorato solo 10 giorni nel mese di settembre!

Inutile dire che penso alle mie colleghe nel Lazio, che sono costrette a lavorare dodici ore di seguito, di notte come di giorno, ma senza acquisire gli stessi giorni di riposo descritti dal collega ispanico.

Opinioni contrastanti

I commenti e le opinioni sono state molte e contrastanti, ma l’idea di avere tutti quei giorni di riposto, ha fatto gola a molti. Ci sono stati alcuni che hanno definito tale turno “il meglio che c’è per la riconciliazione con la vita familiare e sociale“.

Ci sono stati anche infermieri contrari a questo tipo di argomento e/o turno. Soprattutto per ciò che riguarda le condizioni fisiche e mentali del professionista stesso. Juan Albalate, infermiera Specialista in salute mentale, scrive: “Mi dispiace ma non mi convince. Il cambiamento degli orari e quindi del ciclo del sonno, senza giorni personali che sono da dedicare completamente all’attività lavorativa; giorni di 12 ore che non migliorano o facilitano una migliore qualità dell’assistenza, essendo la giornata lavorativa focalizzata, esclusivamente, sul lavoro senza vita personale“.

Attualmente stiamo scrivendo per difendere colleghi, infermieri, costretti a lavorare, dodici ore di seguito. Ho ricevuto planning dei turni di settembre, la collega mi fa notare che le sono stati programmati 8 turni di notte da 12 ore, in turno da sole, in ostetricia e ginecologia. Il problema, dicono, mancano le infermiere da mettere in turno, ma, sia la Regione, che le aziende, affermerebbero che il numero del personale sanitario, come infermieri, OSS, ostetriche, ecc. sarebbe più che sufficiente. Sembra un ragionamento, una modalità organizzativa schizzofrenica.

C’era problema di carenza di personale, quindi molti ospedali laziali, hanno organizzato turni di 12 ore, come se ciò avrebbe “creato” infermieri! Ora abbiamo colleghi, che esercitano per 12 ore consecutive, saltando i riposi, vedendosi negare le ferie, o i permessi. Tutto questo garantisce la qualità delle cure? Abbiamo realtà, dove il personale viene sottoposto a controlli durante il turno di notte, come se fosse facile dormire in “certe” realtà!   Siamo ben oltre il demansionamento, ma ben oltre anche la soglia di un lavoro in sicurezza!

Io vorrei che questo articolo, fosse letto e condiviso dai politici della Regione Lazio, che millantano non sia necessario assumere altro personale sanitario. Leggendo i commenti dei colleghi, ho vissuto momenti di sana invidia, mista ad ammirazione. Noi della Regione Lazio, i Calimero della sanità Europea?

Coordinamento Regionale Nursing Up Lazio, Laura Rita Santoro

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