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Picchiano violentemente infermiere e medico del “Ruggi” di Salerno. Ferma condanna degli Ordini professionali

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#RispettaChiTiAiuta: nasce dagli infermieri una delle maggiori campagne social contro la violenza sugli operatori sanitari 1
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Un medico e un infermiere dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Salerno “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” sono stati aggrediti da due familiari di un paziente nei minuti successivi al decesso di quest’ultimo.

L’aggressione nei confronti dei sanitari è avventa in data 16 gennaio u.s, intorno alle ore 19, nel reparto di Pneumologia. Secondo quanto si è appreso, subito dopo la morte di un paziente ricoverato in quel reparto, il figlio e il nipote dell’uomo avrebbero picchiato violentemente il medico, A.G., e l’infermiere, A.C., accorso in aiuto del primo. I due aggressori imputavano la morte del familiare al personale sanitario.

Sul posto, gli agenti della volante della Questura di Salerno che hanno denunciato, per lesioni, gli aggressori.

Ferma condanna da parte degli Ordini dei medici e degli infermieri di Salerno per la vile aggressione.

“Ormai è un bollettino di guerra. E’ diventata una consueta e drammatica abitudine l’aggressione verbale o fisica nei confronti degli operatori sanitari” sono le prime parole espresse dal presidente dell’Opi di Salerno, dott. Cosimo Cicia in un comunicato. Il presidente continua esprimendo piena solidarietà ai sanitari aggrediti. “La violenza è un fenomeno odioso che lede il patto di fiducia tra gli operatori sanitari e i pazienti e mette a rischio la continuità delle cure”, continua Cicia, augurandosi che “il DDL Aggressioni” venga calendarizzato alla Camera quanto prima.

Il presidente dell’Ordine dei medici di Salerno, Giovanni D’Angelo, in una nota, sottolinea di non aver “mai potuto immaginare che il compito preminente del nostro Ordine dovesse diventare quello di redigere, quasi giornalmente, un bollettino di guerra nell’ambito dell’assistenza sanitaria con un elenco sempre crescente di feriti, contusi e, purtroppo, qualche volta, morti, collegati a un’attività in favore di persone malate in un contesto sociale ‘ancor più malato'”. Anche lui, sottolinea l’esigenza di approvare presto “la legge sulla violenza in sanità”.

Redazione Nurse Times

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