L’emergenza rubinetti delle camere di degenza del Policlinico di Bari potrebbe presto avere una soluzione, grazie al “Programma di flussaggio” ordinato tramite nota inviata dal direttore sanitario dello stesso nosocomio a tutti i dirigenti medici.
Onde evitare che possano ripetersi gli spiacevoli episodi nei quali pazienti e famigliari trovarono acqua marrone nei lavandini, un professionista non ancora insidiato dovrà far scorrere acqua bollente dai rubinetti.
Nella comunicazione datata 21 gennaio l’attività richiesta viene specificata chiaramente:
“Al fine di garantire un regolare ed omogeneo flusso dell’acqua erogata dai rubinetti presenti nelle Unità Operative da voi dirette – è detto -, si rende indispensabile l’attuazione di un programma di flussaggio di tutti i punti di erogazione da effettuare con cadenza settimanale”.
Conoscendo probabilmente la poliedricità degli infermieri e gli strampalati schemi mentali degli stessi (che potrebbero fare si che qualcuno si possa autoconvicere che fare ciò sia necessario per il bene del paziente), è stato lo stesso presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bari Saverio Andreula ad anticipare tutti.
“Nessuno si permetta di indicare nell’infermiere il responsabile delle verifiche richieste. Il nostro tempo è prezioso per l’assistenza infermieristica, che al Policlinico è ampiamente deficitaria”.
Il direttore sanitario del Policlininico, infatti, scrive ai dirigenti: “Per quanto sopra si chiede di individuare un Responsabile che effettui, anche su delega in caso di assenza, il richiesto flussaggio e la successiva registrazione su predisposto registro con pagine timbrate e numerate su cui l’operatore dovrà riportare la data, l’ora e apporre la sua firma”.
Ma cos’è esattamente il flussaggio? La risposta del direttore sanitario non lascia spazio alle interpretazioni. “Il flussaggio – è scritto – consiste nell’apertura di ogni singolo rubinetto da cui dovrà scorrere per i primi 5 minuti l’acqua fredda e per ulteriori 5 minuti l’acqua calda. Ogni eventuale anomalia che si dovesse riscontrare quali rompigetto incrostati, basso flusso dai rubinetti, acqua che non arriva calda e altro, dovrà essere tempestivamente comunicata alla competente Area Gestione Tecnica, utilizzando il sistema informatico FM Portal”.
La domanda che molti infermieri si pongono è abbastanza condivisibile. Dovendo il cosiddetto “omino dei rubinetti” segnalare tutto all’Aera Gestione Tecnica, perché all’operazione non provvede direttamente quest’ultima invece di sottrarre al proprio compito istituzionale l’infermiere, l’ausiliario o chiunque altro viene pagato per fare altro? Ci sarà un motivo e in tanti sono curiosi di conoscerlo.
Fonte: Il Quotidiano Italiano
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