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Anche in Italia disponibile tecnologia per diagnosi di polmonite da Covid-19 in soli 20 secondi

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Anche in Italia disponibile tecnologia per diagnosi di polmonite da Covid-19 in soli 20 secondi
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L’intelligenza artificiale permetterà di poter ottenere una diagnosi di polmonite da Covid-19 in soli 20 secondi, utilizzando uno scanner per tomografia assiale computerizzata.

A rendere disponibile questa tecnologia all’avanguardia per tutti gli ospedali italiani è il Campus Bio-Medico di Roma che ha acquisito il sistema direttamente dalla Cina.

“E’ il primo fuori Asia”, spiega il direttore generale del policlinico universitario, Paolo Sormani. Il software fornisce una valutazione di prognosi, oltre a offrire una risposta immediata sul tipo di polmonite. È anche in grado di stimare un eventuale miglioramento o peggioramento della quadro clinico del paziente.

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Qualora il sistema individui un caso Covid-19, un alert verrà inviato direttamente alla postazione del medico radiologo.

Riportiamo di seguito l’intervista rilasciata da Sormani al quotidiano “Il Messaggero”.

Direttore, avete fatto questa scelta pur non essendo un ospedale Covid. Perché?

“Metteremo questo sistema a disposizione di tutti. Intanto sarà a disposizione della rete degli ospedali laziali. Stiamo già lavorando con i sistemi Ict della Regione Lazio. Useremo il sistema Advice per cui tutti i pronto soccorso potranno mandarci le immagini per il referto”.

Cosa è possibile individuare?

“Questo sistema di intelligenza artificiale è stato testato su migliaia di pazienti a Wuhan e dunque si basa su una banca dati poderosa. Riesce a individuare una polmonite da Covid-19, una polmonite interstiziale, e riesce a calcolare il volume di compromissione polmonare esprimendolo in centimetri cubici. Permette, oltre di fare la diagnosi, anche di fare una prognosi”.

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Avete già fatto un test?

“E’ un’intelligenza artificiale montata sul sistema di comunicazione e di archiviazione della diagnostica per immagini. L’abbiamo testato anche sui nostri pazienti anonimizzati in cieco. Siamo un ospedale no-covid, ma lo mettiamo a disposizione di tutti perché viaggia proprio su un sistema di immagini. Lo abbiamo acquistato perché, comunque, i pazienti arrivano qui ed è importante fare una diagnosi. Finora abbiamo avuto un caso di paziente che poi è identificato come Covid. Noi non abbiamo un reparto di malattie infettive ma apriremo il pronto soccorso a fine aprile”.

Come sarà il vostro pronto soccorso?

“Sarà basato su moderni standard. Avrà una diagnostica per immagini dedicata, una tac a 300 strati, la più performante sul mercato. Avremo poi delle ampie zone di attesa e pannelli informativi che daranno la possibilità di dare un riscontro, in tempo reale, al parente in attesa. Ci sarà un’osservazione breve intensiva e una ordinaria. È un dea molto moderno che si sviluppa su 2.100 metri quadri, per un’area potenziale di 300mila abitanti a Sud di Roma”.

Dott. Simone Gussoni

Fonte: Il Messaggero

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