A chiedere chiarezza l’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale di Firenze Pistoia
Non è chiaro come debba essere gestita l’emergenza Covid-19 per le centrali operative 118 e i sistemi di emergenza territoriale della Toscana. A sollevare il problema della mancata chiarezza sulle direttive è l’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale di Firenze – Pistoia, che ha scritto all’Azienda Usl Toscana Centro.
“Segnaliamo una discrepanza tra aggiornamento Duvri (Documento unico di valutazione dei rischi), procedure e linee di indirizzo relative alla gestione dell’emergenza Covid-19 per le centrali operative 118 e i sistemi di emergenza territoriale Toscana” – sottolinea Danilo Massai, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche interprovinciale di Firenze – Pistoia.
Secondo la modifica al Duvri che ci viene inoltrata, il personale del 118 viene classificato con rischio “Molto alto”, con specifica dei seguenti Dpi:
- mascherina chirurgica/Ffp2,
- camice Dpi a maniche lunghe,
- 2 paia di guanti in nitrile,
- occhiali o visiera.
In caso di procedure che generano aerosol (tra cui ossigeno terapia), occorrono mascherina Ffp3, camice Dpi a maniche lunghe, 2 paia di guanti in nitrile, occhiali o visiera.
“Siamo di fronte a un documento incongruente con quello emesso il 16 aprile scorso – prosegue Massai – in cui si parla invece di mascherina chirurgica, doppi guanti, dispositivi di protezione oculare, camice o tuta idrorepellente (quindi non Tnt) in condizioni ordinarie mentre, per le manovre ad alto rischio classificate in procedura, mascherine Ffp2 o equivalenti, doppi guanti, dispositivi di protezione oculare, camice con scritta Dpi. Preso atto della dell’incongruenza, siamo a chiedere di definire a quale direttiva debba attenersi il personale 118. Considerato che le disposizioni declinate dall’Azienda riportano disposizioni diverse in ordine ai Dpi, rispetto a quanto stabilito dal Dipartimento di prevenzione. Chiediamo, pertanto – conclude – di dare coerenza alle procedure con sollecitudine».
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