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Coronavirus, “Aprite gli occhi: non siamo tornati alla normalità”

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Coronavirus, "Aprite gli occhi: non siamo tornati alla normalità"
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Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo della collega Erika Venditti.

Ci terrei a dire una cosa, anche se a nessuno importerà, probabilmente. So che la voglia di uscire è tanta, dopo essere stati chiusi in casa due mesi. So che tutti volete andare in vacanza, tornare dalle vostre famiglie al Sud, tornare alla normalità. Ma c’è una verità, purtroppo dolorosa, che i più non hanno intenzione di vedere. Chiudono gli occhi, negandola, perché fa troppo male ammettere come stanno le cose. Non siamo tornati alla normalità. Non sappiamo se, quando e come ci torneremo.

La riapertura dell’Italia non è dovuta al fatto che il virus si è andato a fare un giro da un’altra parte: non è scomparso. Non uccide solo gli anziani. Averlo contratto da asintomatici non garantisce l’immunità, non ci sono abbastanza prove a riguardo. Ho visto gente non indossare volontariamente la mascherina perché “fa solo male, non si respira, in Svizzera nessuno la porta”. Che fine hanno fatto le urla contro i runner a inizio pandemia? Che fine hanno fatto i raduni sui balconi con la musica a palla? Che fine hanno fatto gli #andratuttobene?

Sapete perché gli accessi nei pronto socorso sono diminuiti, perché i reparti stanno respirando? Perché ci è stato IMPOSTO di rimanere chiusi in casa. E in tutto ciò infermieri, medici e operatori sanitari hanno continuato a lavorare, mettendo a rischio ogni giorno se stessi e la propria famiglia, quando non vi si allontanavano spontaneamente, per la loro sicurezza.
Hanno continuato, CONTINUIAMO, a indossare mascherine per otto ore al giorno e chiediamo anche ai pazienti di indossarla, per proteggere noi e loro. E voi fuori.

Assembramenti vietati? “Chissenefrega, ho voglia di fare un giro. Passeggiata sul lago? Cavolo è pieno di gente, ma si se vanno loro, vado anch’io. Mascherine sotto il mento, appese all’orecchio, sopra gli occhi per scherzare. Se la cosa non sarà opportunatamente regolamentata, ci ritroveremo a casa un’altra volta, i reparti scoppieranno nuovamente, e ciao… che crisi economica. Poi non lamentatevi, però.

Zero buonsenso, zero umanità. Hanno aperto le gabbie, gli eroi sono tornati a essere fantasmi chiusi in luoghi di cui non volete riconoscere la presenza, di cui temete perfino l’odore. Volevo solo credere nell’umanità.

Erika Venditti

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