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Infermieri e Wound Care: Guida pratica all’utilizzo delle medicazioni avanzate

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L'infermiere specialista in vulnologia: presentazione di un nuovo modello organizzativo
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L’AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee) del Friuli Venezia Giulia presenta la Guida Pratica all’utilizzo delle medicazioni avanzate nel Wound Care.

Il seguente lavoro sintetizza in una guida pratica le esperienze cliniche, scientifiche e professionali degli Autori.

Ha lo scopo di assistere i professionisti con consigli pratici sulla scelta della medicazione più appropriata in base alle specifiche condizioni cliniche locali; senza prescindere da un’attenta valutazione del quadro clinico complessivo.

Le recenti conoscenze riguardo il wound care hanno messo in luce numerosi nuovi dispositivi cosiddetti di “medicazione avanzata”; in grado di aiutare in modo considerevole l’operatore che si occupa di ferite difficili.

Queste medicazioni sono composte da diversi materiali in grado di favorire il processo di guarigione della ferita, aiutandolo nelle diverse fasi.

Inoltre questi nuovi prodotti sono spesso in grado di rimanere attivi sul letto di ferita per più giorni; riducendo il numero di medicazioni e di accessi.

Considerato il crescente interesse e la diffusione in un tempo relativamente recente, questi dispositivi sono ad oggi numerosissimi e molto diversi tra loro. Il razionale scientifico del loro utilizzo si basa sulla dimostrazione della significativa riduzione dei tempi di guarigione di una ferita trattata in ambiente umido.

Nonostante i numerosi successi clinici non vi sono ancora evidenze scientifiche che dimostrino la reale efficacia ed il risparmio ottenibile in termini di durata del trattamento per ogni singola medicazione.

Solo il corretto utilizzo e la diffusione capillare di queste medicazioni, contribuendo in modo importante alla guarigione di patologie croniche a volte molto complesse da trattare; permette un effettivo risparmio complessivo del costo sanitario.

Questo testo vuole essere un aiuto pratico a quei professionisti che si occupano di wound care e utilizzano questo tipo di medicazioni con l’intento di raggiungere tale obiettivo.

Il documento inizia con la descrizione dei prodotti per la cura e protezione della cute.

Prodotti di utilizzo quotidiano che hanno lo scopo di prevenire l’insorgere delle lesioni e di proteggere la cute sana perilesionale; ove la lesione sia già presente.

Descrive poi i prodotti per la detersione. Partendo da quelli più semplici, che permettono uno sbrigliamento meccanico, ai detergenti più innovativi che abbassano la carica batterica pur non essendo istolesivi.

Si passa quindi alla descrizione dei film di protezione spesso utilizzati come medicazioni secondarie per il fissaggio anche in zone difficili e l’isolamento da eventuali contaminanti esterni; degli idrogeli che promuovono lo sbrigliamento autolitico; per poi descrivere le medicazioni non aderenti che riducono il dolore in sede di medicazione e possono essere associate ad altre medicazioni attive.

Il capitolo successivo si occupa delle medicazioni idrocolloidali, pioniere delle medicazioni avanzate e che ancora hanno un ruolo importantissimo nelle lesioni inziali e nella protezione delle zone a rischio.

Successivamente vengono descritte le schiume di poliuretano; medicazioni altamente assorbenti utilizzabili in modo primario o secondario che si sono evolute dal semplice cuscinetto assorbente a medicazioni pluristratificate per ottimizzare la gestione dell’essudato.

Si descrivono poi idrofibre e alginati; medicazioni primarie altamente assorbenti con proprietà distinte tra loro, di largo utilizzo in lesioni essudanti sia croniche che acute come le ustioni.

I capitoli successivi riguardano i cosiddetti stimolatori della granulazione, medicazioni a base di collagene, acido ialuronico e medicazioni in grado di inibire le metalloproteasi.

Questa famiglia di medicazioni ha lo scopo di portare la ferita a guarigione dopo che essa è stata adeguatamente sbrigliata e bilanciata nella produzione di essudato.

Si passa poi ai capitoli riguardanti la gestione di ferite infette, iniziando dalle medicazioni a captazione idrofobica per arrivare alla grande famiglia delle medicazioni argento.

L’ultimo capitolo riguarda la gestione della ferita chirurgica con l’utilizzo di dispositivi che possono aiutare a ridurre il rischio di complicanze della stessa.

Il documento si chiude con un protocollo di utilizzo di tutti questi dispositivi: partendo dalla descrizione della ferita in termini di fondo, profondità ed essudato si individua un gruppo di medicazioni adatte alla ferita in una determinata fase, tra le quali è possibile scegliere quella da applicare controllando poi i risultati clinici.

Quando queste caratteristiche cliniche cambiano la ferita va rivalutata ed individuato un nuovo tipo di medicazione adatto a quella fase della guarigione della ferita.

Redazione NurseTimes

Fonte: GUIDA PRATICA ALL’UTILIZZZO DELLE MEDICAZIONI AVANZATE NEL WOUND CARE Gruppo Regionale AIUC Friuli Venezia Giulia; Papa G, Pangos M, Spazzapan L, Trabona R, Prezza M, Bertola D, Fregonese F, Graziani G, Toso A, Venturi C, 2013 o 2014

Allegato

GUIDA PRATICA ALL’UTILIZZZO DELLE MEDICAZIONI AVANZATE NEL WOUND CARE

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