“Non ci sarà un nuovo lockdown” afferma il ministro della Salute Roberto Speranza.
Nonostante la crescita del contagi, Speranza in questa fase si dice “ottimista” anche “se prudente e cauto. Il ministro spiega che era stato deciso il primo lockdown” perché ad un certo punto abbiamo avuto la sensazione che andasse in collasso il servizio sanitario. In Italia avevamo cinquemila posti di terapia intensiva, ora sono raddoppiati. La valutazione mia e dei colleghi europei è che non avremo questa ricaduta, quanto più riusciremo a tenere in salvaguardia gli anziani e i più fragili”.
“Il nostro Servizio sanitario nazionale si è molto rafforzato. La situazione non è paragonabile a quella di febbraio-marzo, quando avevamo una curva di contagi fuori controllo e non avevamo un apparato pronto a tracciare e isolare i casi”. A Inoltre, è “cambiata la consistenza anagrafica dei contagiati“, ora”abbiamo un numero di giovani coinvolti molto più elevato di prima, tant’è che l’età media si è abbassata a 30-32 anni. Questo produce un minore impatto sul Servizio sanitario nazionale”spiega Speranza facendo notare che francesi e spagnoli “stanno gestendo l’impennata senza ricorrere a nuove misure di contenimento, tengono la situazione sotto controllo”.
Come gestire la seconda ondata di contagi?
Il ministro della Salute punta sulla responsabilità individuale. Bisogna alzare “il livello di attenzione sui comportamenti individuali”, cioè mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani.
Le scuole, intanto, verranno riaperte “adottando le misure di massima sicurezza. Faremo i test a chi lavora negli istituti”. Sugli studenti “faremo dei controlli a campione” dice Speranza.
Fonti: rainews.it, huffingtonpost.it
Lascia un commento