Indagato un cardiologo accusato di avere effettuato visite, nonostante fosse positivo al Covid-19 e di aver contagiato un paziente.
Il cardiologo è un 65enne di un paese della Grecìa Salentina. L’inchiesta è condotta dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco. Ora, il medico è indagato per l’ipotesi di reato di delitti colposi contro la salute pubblica.
Le indagini sono partite a seguito della denuncia di un 79enne di Uggiano La Chiesa che, sottopostosi ad una visita cardiologica per un controllo di routine presso lo studio del medico specialista, si era accorto che il dottore non indossava i guanti né si preoccupava di igienizzare le mani prima di dare inizio al controllo pur presentando i sintomi di un forte raffreddore.
La visita, durata circa 40 minuti, comportava uno strettissimo contatto fisico con il medico, in particolare durante il controllo della carotide. Il cardiologo è in seguito risultato positivo al tampone del Covid-19. Dopo poco tempo, anche il 79enne è risultato positivo.
Nella denuncia, si ritiene che il comportamento del cardiologo abbia una rilevanza dal punto di vista penale, poiché ha determinato l’insorgere di una malattia grave e potenzialmente letale. Il medico, infatti, avrebbe dovuto preservare la salute dei propri pazienti oltre che quella di tutte le persone con le quali è venuto a contatto. Anche perché, l’insorgere di sintomi quali raffreddore, tosse e stato febbrile obbliga ogni cittadino ed a maggior ragione il personale medico-sanitario, ad evitare contatti con altre persone e a segnalare la presenza di sintomi riconducibili al Covid-19 alla competente ASL di appartenenza.
Fonte: leccenews24.it (A. Centonze)
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