Al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria il brevetto, già depositato dallo stesso GOM dopo la prima ondata del coronavirus sulla modalità di somministrazione dell’adenosina per via aerosolica al fine di contrastare il danno polmonare acuto legato al Covid-19, starebbe dando buoni risultati.
Sebastiano Macheda, primario del reparto di Terapia intensiva e Pierpaolo Correale, direttore del reparto di Oncologia, raccolgono i risultati di un progetto nato nel mese di aprile 2020. Una donna di 30 anni è stata dimessa dal reparto di terapia intensiva recentemente grazie al trattamento.
Dell’adenosina il dottore Pierpaolo Correale se ne occupa da 25 anni: sulla parte teorica certo, perché il cambio di rotta è arrivato con l’intuizione del direttore della Terapia intensiva e Anestesia Sebastiano Macheda.
“Utilizziamo una sostanza che produce il nostro organismo – ha spiegato il dottore Correale – che ha il compito di bloccare l’infiammazione acuta e di indurre la riparazione dei danni. Attraverso dei recettori l’adenosina ferma completamente l’infiammazione, mette a riposo il tessuto, comincia il processo di riparazione e avverte il sistema immunitario. Questo processo funziona sempre, solo nel polmone ci possono essere dei problemi, perché l’ossigeno è un inibitore del processo di trasformazione dell’Atp in adenosina. Il problema è che se somministrata per via endovena l’adenosina ha più di un effetto collaterale. L’intuizione del dottore Macheda è stata geniale – basta somministrarla via aerosol utilizzando un apparecchio particolare“.
Fonti: citynow.it; approdocalabria.it
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