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Management infermieristico del paziente con dissecazione dell’aorta in terapia intensiva

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Management infermieristico del paziente con dissecazione dell’aorta in terapia intensiva
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Grande successo editoriale per Nurse Times Unica Testata Giornalistica Sanitaria Italiana (Reg. Trib. Bari n. 4 del 31/03/2015) gestita da Infermieri.

Sono tantissime le tesi di laurea che arricchiscono il nostro progetto editoriale denominato NeXT che permette ai neolaureati in medicina, infermieristica e a tutti i professionisti della sanità di poter pubblicare la loro tesi di laurea sul nostro portale ([email protected])

La dott.ssa Roberta Giaculli presenta ai nostri lettori la tesi dal titolo “Management infermieristico del paziente con dissecazione dell’aorta in terapia intensiva”.

La dott.ssa Giaculli si laurea presso l’Università “La Sapienza” di Roma.

Introduzione

L’elaborato si propone l’obiettivo di analizzare tutti gli aspetti inerenti alla presa in carico del paziente dissecato in terapia intensiva, secondo il modello proposto da M. Gordon, il quale ha come riferimento, il concetto bio – psico  – sociale di  salute,  definito dall’OMS  come:  uno “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. La salute viene considerata un diritto inalienabile e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano agli individui.

La tesi è strutturata in tre macro aree, nella prima parte vengono analizzati i concetti anatomo – fisiologici, statistici e diagnostici della dissezione aortica; Nella seconda parte vengono sviluppati tutti i modelli funzionali di M. Gordon nell’ambito del management infermieristico; E infine, nell’ultima parte, si approfondiscono gli aspetti psicologici, percettivi e relazionali nell’ambito di tutte le fasi della presa in carico del paziente.

Obiettivo dello studio

Lo studio si pone l’ obiettivo di delineare il ruolo infermieristico nell’ambito della presa in carico del paziente dissecato in terapia intensiva, sulla base del modello bio – psico – sociale della teorica M. Gordon.

Materiali e metodi

Banche dati e siti accreditati (pubmed, medlineplus, Orphanet, clinicaltrials.gov, NCBI, IRAD online, American Heart Association, Merckmanuals, the Marfan fondation), libri di testo e riviste scientifiche.

Risultati e conclusioni
  • I dati epidemiologici sulla presenza di dissezione aortica sono scarsi in Europa e nel mondo.
  • Sono necessarie ulteriori prove d’efficacia sulla relazione carico di lavoro-risultato, nel campo delle malattie aortiche.
  • Deve essere implementata l’efficacia dei centri aortici in Europa. In particolar modo deve essere incoraggiata la creazione di una rete europea dei centri, integrati alla creazione di grandi registri.
  • Sono necessari ulteriori studi per convalidare il metodo più accurato, riproducibile e predittivo, di misurazione dell’aorta utilizzando diverse modalità di imaging arricchite  con lo sviluppo di modelli 3D ed altre immagini dinamiche.
  • Sono necessari studi randomizzati sulla tempistica ottimale dell’intervento preventivo in base, alle dimensioni della lesione e ad altri fattori, quali le caratteristiche individuali del paziente.
  • In molti casi la gestione delle donne con malattie aortiche è sulla base di studi condotti su uomini. I dati specifici per genere sono essenziali.
  • La tempistica e la tecnica ottimali di intervento nella dissezione aortica cronica sono ancora poco chiari.
La classificazione

La classificazione di DeBakey, è la più utilizzata per indentificare l’origine, l’estensione e la possibile evoluzione della dissezione.

Tipo I (50%): dissezioni che originano dall’aorta ascendente e si estendono fino all’arco aortico e talvolta oltre.

TipoII (35%): dissezioni che iniziano e sono confinate a livello dell’aorta ascendente (prossimale all’arteria brachiocefalica o innominata).

Tipo III (15%): dissezioni che originano dall’aorta toracica discendente, appena oltre l’origine dell’arteria succlavia sinistra e si estendono distalmente o, più di rado, sede prossimale. Le dissezioni di tipo IIIa hanno origine distale rispetto all’arteria succlavia sinistra, e sono confinate all’aorta toracica. Le dissezioni di tipo IIIb hanno origine distale rispetto all’arteria succlavia sinistra e si estendono al di sotto del diaframma.

La classificazione universitaria di Stanford, è più semplice, e si basa sulla localizzazione della breccia d’entrata del circolo collaterale, tra tunica media e tunica interna (condotto adiacente al lume arterioso)

Tipo A: dissezioni che coinvolgono l’aorta ascendente e arco dell’aorta.

Tipo B: dissezioni che sono confinate all’aorta toracica discendente

Roberta Giaculli

Allegato

Tesi “Management infermieristico del paziente con dissecazione dell’aorta in terapia intensiva”

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