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Toscana, Bezzini: “necessità di lavorare in team multidisciplinari e multiprofessionali”

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Toscana, Bezzini: "necessità di lavorare in team multidisciplinari e multiprofessionali"
da regione.toscana.it
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Sottoscritto il Patto per l’infermieristica nella politica socio-sanitaria Toscana 2020/2025 che ha trovato al Forum Risk la sua platea alla quale presentare, anche se virtualmente, l’iniziativa che è stata oggetto di un Webinar. La riuione si è conclusa con la sottoscrizione del patto da parte dell’Assessore regionale alla salute Simone Bezzini. 

Intervento Assessore Bezzini al Webinar “Stati Generali – Infermieristica Toscana”

La Toscana si è contraddistinta negli anni per una politica sanitaria aperta all’innovazione e alle sfide per promuovere e attuare la piena affermazione delle professioni sanitarie, affrontando anche battaglie, non solo di opinione, ma anche sul piano giuridico.

E’ quindi innegabile che ci si trovi ad operare in un contesto fecondo nel quale proseguire e ulteriormente sviluppare quanto è stato finora realizzato, partendo dall’assicurazione sul profondo convincimento di questa giunta nell’operare per la valorizzazione dell’apporto di tutti gli operatori del SSR, che costituiscono la principale risorsa di questo ‘particolare’ contesto. Gestire la sanità non è pensabile senza l’apporto dei professionisti, per questo è necessario che gli stessi partecipino, nei contesti adeguati e con chiarezza di ruolo, ai processi di governo del cambiamento che deve avere come fine ultimo la salvaguardia dei valori fondanti del nostro sistema sanitario: l’universalità del diritto alla tutela della salute e l’uguaglianza nell’accesso alle prestazioni.

La nostra intenzione è pertanto quella di definire, prima possibile, un sistema strutturato di confronto con ciascuna delle componenti professionali che operano nel sistema, sia mediante le loro forme di rappresentanza quali Ordini e OOSS, che con i livelli organizzativi di vertice a livello aziendale delle diverse professioni in ambito sanitario.

Oltre a ciò siamo assolutamente convinti del valore di un ampio coinvolgimento diretto dei professionisti per l’approfondimento delle tematiche sulle quali è necessario intervenire, in modo che le scelte che sono in capo alla politica possano avvalersi di una disamina attenta sotto il profilo tecnico professionale, in grado di cogliere le migliori opportunità per lo sviluppo del nostro sistema e anche tenere adeguatamente conto di criticità di particolari ambiti o territori.

La struttura tecnica dell’Assessorato opererà pertanto con un mio mandato forte al coinvolgimento e alla partecipazione del mondo professionale all’interno di gruppi tecnici e di commissioni tematiche, anche con il raccordo con le Società scientifiche. In questo la familiarizzazione con le tecnologie della telecomunicazioni indotta dall’emergenza COVID ci offre sicuramente un assist rilevante per rendere più agili e più proficue le modalità di collaborazione.

Quali sono le prime riflessioni sulle priorità verso le quali orientare il programma di lavoro per promuovere lo sviluppo ulteriore delle professioni:

Occorre concretizzare maggiormente le soluzioni organizzative per rispondere alle esigenze di coordinamento tra professionisti e di continuità tra setting di cura, attraverso lo sviluppo reale di reti integrate di servizi e professionisti. La necessità di lavorare in team multidisciplinari e multiprofessionali richiede uno sforzo per orientare maggiormente la formazione in questa direzione. I nuovi scenari richiedono infatti l’acquisizione di saperi elevati per ciascuna componente professionale ma soprattutto di competenze agite in una logica di integrazione, collaborazione e cooperazione tra professionisti.

L’ampliamento delle competenze acquisite nel percorso formativo accademico, oltre a percorsi formativi specifici promossi a livello regionale, costituiscono l’ambito di azione e lo spazio istituzionale in cui procedere, anche attraverso la definizione di protocolli con l’Università per una formazione sempre più basata sulle competenze e orientata alla comunità. Per questo i livelli di formazione devono tendere sempre più a certificare le conoscenze, le abilità e i comportamenti dei professionisti e alla individuazione di ambiti specialistici. Inoltre a livello regionale l’impegno è ad orientare la programmazione della formazione nelle aziende sanitarie toscane in modo che risulti coerente con il piano delle innovazioni organizzative e tecnologiche e con le politiche per lo sviluppo delle risorse umane.

Affrontare in modo coerente e sinergico lo sviluppo dei ruoli <professionale> e <gestionale> delle diverse professioni sanitarie è un aspetto sul quale porre grande attenzione. In tal senso si intende promuovere e coordinare l’adozione da parte delle aziende sanitarie di soluzioni organizzative che, utilizzando gli istituti previsti dai contratti collettivi di lavoro, possano adeguatamente riconoscere e valorizzare i percorsi di sviluppo di carriera sia sul versante professionale, sia su quello gestionale. Il nuovo inquadramento del sistema degli incarichi disegnato dal CCNL per il personale del comparto, firmato nel 2018, agevola la progettazione di un nuovo quadro organizzativo idoneo ad assicurare la declinazione di un’ampia gamma crescente di livelli sia sulla linea delle responsabilità gestionali, sia su quella della complessità delle competenze professionali. Questi elementi rappresentano inoltre un volano per la piena attuazione dei Dipartimenti delle professioni sanitarie istituiti con la revisione della legge regionale n.40/2005.

Le professioni sanitarie e, in particolare, quelle dell’area infermieristica, si sono mostrate negli anni fortemente orientate all’innovazione agendo in molti contesti come efficaci agenti del cambiamento. Il continuo aggiornamento dei modelli di care (cura ed assistenza) è il primo pilastro per dotarsi di un sistema al passo con i tempi e con l’evoluzione della domanda di salute e quindi in grado di cogliere tutte le opportunità che la ricerca e l’innovazione offrono. Per introdurre con successo i cambiamenti serve rigore metodologico, dovendo analizzare bene le criticità e implementare con una adeguata pianificazione le soluzioni, sperimentarle e valutarne l’efficacia.

In questo percorso, che si intende accompagnare con grande attenzione, verrà promosso lo sviluppo e la valorizzazione di nuove competenze e nuovi ruoli, in particolare nei modelli organizzativi territoriali che sempre più saranno un chiaro riferimento per specifici gruppi di popolazione. In questo condividiamo il ruolo centrale della figura dell’infermiere nella gestione delle malattie croniche che costituiscono in questo momento una delle principali sfide di tutti i sistemi sanitari. La Regione Toscana tra le prime regioni in Italia ha istituito il ruolo dell’infermiere di famiglia e di comunità facendo partire una sperimentazione che si va realizzando sull’intero territorio regionale. Questo tassello rappresenta la base per l’aggiornamento e l’evoluzione delle cure primarie che deve esitare nella definizione di assetti organizzativi, nell’ambito dei quali viene assicurata la piena integrazione di tutte le componenti professionali coinvolte.

Uno stimolo ulteriore e fondamentale tassello di crescita di modelli, competenze e servizi sarà mantenere ed incrementare l’apertura della realtà regionale e dei singoli territori alla dimensione europea e internazionale con la messa in campo di scambi di esperienze e buone pratiche, la partecipazione a piattaforme di rilievo sovranazionale, la progettazione congiunta con istituzioni e partner nazionali ed europei.

L’organizzazione del lavoro e le dotazioni devono per quanto possibile essere orientati su tre dimensioni: tempo per la relazione col paziente, valutazione delle performance, lavoro in team. Condividiamo la necessità, fattivamente dimostrata con recenti atti di programmazione regionali, nel procedere con l’assunzione ulteriore di personale e con i percorsi di stabilizzazione dei professionisti già presenti nel sistema, questo deve essere sostenuto da interventi a livello nazionale per assicurare ai Sistemi sanitari regionali finanziamenti adeguati.

In relazione a ciò nel 2020, per esigenze di implementazione dei servizi a seguito del diffondersi della pandemia, sono stati assunti ad oggi 2.826 infermieri, 2.283 dei quali a tempo indeterminato (232 a tempo determinato, 277 mediante ricorso a lavoro in somministrazione, 15 incarichi libero professionali, altri con incarichi di collaborazione e analoghi) – Estar ha aperto al momento due selezioni di reclutamento per infermieri: una legata alle esigenze Covid, per attribuzione incarichi della durata di 1 anno non rinnovabili (come da norme emergenziali nazionali), con graduatoria formata per soli titoli e aggiornata settimanalmente come previsto dall’Ordinanza PGRT 108/2020, un’altra per le esigenze operative ordinarie delle aziende, per incarichi a tempo determinato di varia durata (in base alle esigenze delle aziende) con graduatoria formata sempre per soli titoli e sede di lavoro in parte su zone carenti/disagiate

Il nostro impegno è rivolto ad assicurare un serio percorso professionale che sia il più lineare possibile e adeguato alle necessità, anche mediante l’apertura a servizi esterni che debbono essere accreditati per poter operare nel Servizio Sanitario Regionale.

A tale proposito tutte le iniziative di livello nazionale che ricerchino una maggiore allineamento degli impianti normativi e degli istituti contrattuali tra le diverse professioni, anche relativamente alla tipologia di rapporto di lavoro, troveranno la massima attenzione da parte della Regione Toscana.

Il documento inviato dagli Ordini delle professioni Infermieristiche ci offre l’occasione per condividere con voi la convinzione, da parte nostra, dell’importanza del ruolo degli Ordini Professionali alla concreta realizzazione del nostro servizio sanitario regionale, non solo come tutela della categoria infermieristica ma soprattutto a difesa dei Cittadini e delle loro necessità assistenziali e sanitarie. La Legge n.3 del 11/08/2018, istituendo gli Ordini delle Professioni Infermieristiche, affida loro due importanti finalità:

  • la prima rivolta verso l’esterno, a tutela del cittadino-utente che ha il diritto, come recita l’art. 32 della Costituzione italiana, a ricevere assistenza e prestazioni sanitarie da idoneo personale qualificato, in possesso di uno specifico titolo abilitante.
  • la seconda, rivolta all’interno della categoria, verso tutti gli infermieri iscritti all’Albo che l’Ordine è tenuto a tutelare nella loro professionalità. In tali ambiti saranno quindi sempre più rafforzati i vincoli di stretta collaborazione tra Ordini delle Professioni Infermieristiche e Regione Toscana.

E’ su questi principi e nella ricerca di una sempre maggiore sinergia, pur nel rispetto dei ruoli, che intendiamo impostare una stretta collaborazione con gli Ordini delle professioni infermieristiche e con quelli delle altre professioni.

Questo proposito si colloca all’intemo dello scenario complessivo delineato dal Presidente Giani con l’attivazione a breve degli ‘Stati generali del SSR’ quale percorso ampio e articolato di confronto con tutte le componenti del sistema sanitario regionale dal quale far scaturire un piano per lo sviluppo e il potenziamento del sistema.

Perché ciò possa realizzarsi, fornendo i risultati attesi, è necessaria una grande alleanza tra gli enti e le istituzioni coinvolte, perciò ritengo che l’impegno di tutti debba ora convergere su questo obiettivo.

Ringraziamo davvero gli Ordini delle professioni infermieristiche della disponibilità e dell’interesse mostrato nell’instaurare un raccordo con l’Assessorato e nell’avere definito una base strutturata di confronto sulla quale si avvierà il lavoro congiunto per l’attuazione degli elementi programmatici individuati.

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