Il Centro per le Politiche Europee evidenzia la necessità di alcune specifiche modifiche dei Trattati dell’Ue nel settore della sanità pubblica.
Il Centro per le Politiche Europee (Cep) evidenzia in suo studio (cepInput) la necessità di alcune specifiche modifiche dei trattati dell’Ue nel settore della sanità pubblica. L’avvio della Conferenza sul futuro dell’Ue dovrebbe saper rappresentare anche un’occasione per aprire la strada verso un’Unione europea della salute.
Secondo il think tank, nato in Germania e attualmente presente anche a Parigi e a Roma, la Conferenza sul futuro dell’Europa, ora prevista iniziare in primavera, dovrebbe decisamente anche aprire la strada verso un’Unione Europea della salute (European Health-Union).
“I trattati dell’Ue dovrebbero essere modificati per poter dare all’Ue ulteriori competenze in alcuni settori della sanità pubblica”, scrive il coordinatore dell’area salute del Cep, Patrick Stockebrandt. Il ricercatore di Friburgo sostiene, nello specifico, tre proposte verso una vera Unione europea della salute:
- In primo luogo, le valutazioni cliniche dei medicinali e dei dispositivi medici, per valutare il loro rispettivo valore aggiunto terapeutico, dovrebbero essere effettuate in modo uniforme in tutta l’Ue.
- In secondo luogo, i servizi sanitari digitali dovrebbero essere utilizzabili in tutta l’Ue.
- In terzo luogo, ci devono essere criteri uniformi e vincolanti a livello europeo per la raccolta affidabile dei dati sulle pandemie.
Con queste tre prime proposte, il Cep vuole avviare anche in Italia un ampio dibattito pubblico che preceda e accompagni i lavori della Conferenza sul futuro dell’Ue che potrebbero poi portare a una revisione del Titolo XIV del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea dedicato alla sanità pubblica.
Redazione Nurse Times
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