Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa redatto dalla segreteria regionale del sindacato.
Apprendiamo che in Piemonte continuano a mancare i necessari rinforzi di personale, soprattutto infermieristico, per dare seguito alla campagna di vaccinazioni. Si tratta di una situazione che da settimane abbiamo segnalato e che potrebbe essere risolta in modo veloce, garantendo la massima efficacia, ricorrendo immediatamente alle prestazioni aggiuntive alle quali possono aderire da subito gli infermieri dipendenti pubblici.
Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, lancia un appello alla Regione affinché lanci un avviso generale di manifestazione di interesse rivolto al personale infermieristico per operare al di fuori del proprio orario di lavoro, utilizzando le risorse previste dalla Legge di Bilancio. Tanto più che tale strumento è previsto dal comma 464 della Legge 178 del 30 dicembre 2020, che specifica chiaramente come, in mancanza di personale sufficiente per il piano vaccinale, sia necessario il ricorso alle prestazioni aggiuntive al di fuori dell’orario di lavoro per i sanitari dipendenti pubblici.
E bene ha fatto l’assessore piemontese Luigi Icardi, come coordinatore degli assessorati alla Sanità delle Regioni, a scrivere al ministro Roberto Speranza per chiedere l’immediata applicazione di tale comma, che sono le Regioni poi a dover mettere in pratica, con l’attivazione delle conseguenti risorse.
Spiega il segretario regionale di Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri (foto): “La necessità di personale per dare seguito al piano strategico di vaccinazione può rapidamente ed efficacemente essere soddisfatta se la Regione da subito emana un avviso di manifestazione di interesse per le prestazioni aggiuntive, rivolto a tutti gli infermieri dipendenti pubblici che possono mettersi a disposizione al di fuori degli orari di lavoro. Ciò, ovviamente, ribadendo la necessità che venga nuovamente inviata alle aziende del Piemonte un invito pressante a dare corso anche alle assunzioni a lungo termine, per le quali si può attingere ad esempio alle graduatorie di coloro che hanno partecipato al bando per l’assunzione a 36 mesi”.
Prosegue Delli Carri: “Oggi sono impellenti le prestazioni aggiuntive, che sarebbero inoltre coperte economicamente dalla Legge di Bilancio, la quale stabilisce anche la tariffa oraria di 50 euro, esattamente quella che da mesi noi andiamo indicando. Non vediamo quale sia l’ostacolo a che la Regione, da subito, da oggi, inizi a dare seguito all’applicazione di questa strategia. Con le prestazioni aggiuntive, alle quali possano aderire su base volontaria gli infermieri dipendenti pubblici al di fuori dell’orario di lavoro, si potrebbe immediatamente dare una svolta alla campagna vaccinale con un efficace iniezione di personale pronto a somministrare le dosi immunizzanti a chi necessita”.
Redazione Nurse Times
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