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Falso medico a Vercelli: nel suo laboratorio gli esami per il Covid, indagato

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Effettuava prelievi e tamponi per il rilevamento del Covid, ma non era medico. Ora è indagato per i reati di esercizio abusivo della professione medica e attivazione di un centro medico non autorizzato l’imprenditore vercellese Andrea Adessi, 53 anni, il titolare di Onilab.

Sono finiti nei guai, riporta lastampa.it, anche gli impiegati dello studio. I Carabinieri del Nas di Torino hanno eseguito nella mattinata di ieri un’ordinanza di applicazione della  misura  cautelare  dell’interdizione  temporanea  dall’esercizio di   attività   professionali o imprenditoriali,  disposta dal  Tribunale  di  Vercelli,  che  ha  condiviso  i  gravi  indizi  di  colpevolezza raccolti nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dal sostituto procuratore Carlo Introvigne della locale Procura della Repubblica e finalizzata al contrasto dell’abusivismo sanitario.

Le indagini hanno avuto origine nel gennaio scorso, a seguito della segnalazione di un cittadino fatta sia all’Arma che all’Asl. Dagli accertamenti è emerso che la società in questione, dedita alla commercializzazione di  prodotti nel settore farmaceutico e operante come tramite tra personale abilitato all’esecuzione di tamponi e un istituto diagnostico campano, aveva avviato sin dall’inizio della pandemia una propria attività di screening legata a Covid. La  società infatti effettuava direttamente controlli medici e tamponi rapidi e molecolari nonché prelievi venosi per il rilevamento del virus anche per conto di numerosi enti pubblici.

Il titolare della società, che in prima persona effettuava i test sebbene privo di alcun titolo abilitativo all’esercizio della professione medica, era inoltre solito presentarsi come medico, diffondendo i propri interessi in vaste aree del Piemonte e della Lombardia oltre che attraverso la pubblicazione di servizi e partecipazioni su mass media anche di rilievo nazionale. 

La misura cautelare disposta dal Tribunale di Vercelli nei confronti del titolare della società prevede l’interdizione per 12 mesi dall’esercizio di qualsiasi attività di impresa in ambito sanitario, con il contestuale divieto di ricoprire uffici direttivi nel settore.

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