Avrebbero esercitato pressioni su due medici affinché rinunciassero al posto di cardiologo per favorire medici più graditi.
E’ in programma il 13 ottobre l’udienza preliminare a carico di Roberto Ferrari, cardiologo di fama internazionale ed ex primario dell’ospedale Sant’Anna di Ferrara, del suo sostituto Gabriele Guardigli e di Umberto Giavaresco, ex direttore del Servizio personale.
Secondo la Procura, i tre avrebbero esercitato pressioni sui medici Chiara Carrescia e Lucia Pellegrino affinché rinunciassero – cosa che non fecero – al posto di cardiologo nel 2016, quando si liberarono appunto due posti e si andò a scorrimento con la graduatoria formata nel 2010. Il tutto allo scopo di favorire colleghi più graditi. Il fascicolo è in buona parte basato su un colloquio registrato da Carrescia con due dei tre accusati.
Per la difesa la registrazione dimostrerebbe solo che i suoi assistiti stavano cercando la figura più idonea alle esigenze del reparto di Cardiologia, dove si richiedeva il possesso di una specializzazione in elettrofisiologia, necessaria, ad esempio, per gli impianti di pacemaker. Una spiegazione poco convincente per la pm Isabella Cavallari, che ha chiesto il rinvio a giudizio per tentata concussione.
Redazione Nurse Times
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