Lo afferma in una nota Mariagrazia Santoro, consigliera regionale del Pd e componente della III Commissione competente in materia di salute in Friuli Venezia Giulia, commentando la situazione di emergenza del personale infermieristico.
“Agli infermieri in prima linea e allo stremo delle forze va riconosciuto un trattamento che dia dignità al loro lavoro, alla loro professionalità e a tutti i loro sforzi. Ma questo non può e non deve bastare. Tutto il comparto sanitario è in affanno per mancanza di personale, da due anni non ci sono le adeguate risposte da parte di chi governa il sistema della salute pubblica. Per gli infermieri, una parziale risposta può arrivare dalla Regione attraverso il riconoscimento del titolo professionale per quelli di origine straniera, così da rinforzare l’attuale organico sempre più risicato“.
Lo afferma in una nota Mariagrazia Santoro, consigliera regionale del Pd e componente della III Commissione competente in materia di salute, commentando la situazione di emergenza del personale infermieristico.
“Se a Roma l’impegno del ministro Speranza e dei parlamentari del Pd permetterà la distribuzione dei 335 milioni di euro stanziati con legge di bilancio dello scorso anno per l’indennità di esclusività, in Friuli Venezia Giulia – accusa la Santoro – finora non si sono visti impegni concreti, anzi l’abbandono dei presìdi sanitari pubblici“.
“È assolutamente sconfortante e penalizzante, per il sistema di cure, che molti infermieri siano stati sostanzialmente costretti ad abbandonare il loro incarico nelle strutture pubbliche a causa delle alienanti condizioni in cui sono stati abbandonati.
Tra turni massacranti e senza respiro alle situazioni dei contagi – conclude la consigliera dem -, è mancato il supporto che bisognerebbe garantire a dei lavoratori che per di più hanno dato e stanno dando un grande contributo per combattere la pandemia e non solo.
Così però il sistema non può reggere molto, la Giunta Fedriga abbandoni le posizioni di facciata del ‘va tutto bene’ e del ‘siamo i migliori’ e prenda seriamente in considerazione azioni per dare supporto a chi, invece, vive una situazione tutt’altro che felice”.
Redazione NurseTimes
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