Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata dal Gruppo infermieri mobilità regionale ed extraregionale, e indirizzata al presidente della Regione.
Gentilissimo Presidente,
siamo al cospetto di una nuova crisi sociale ed economica della professione infermieristica, particolarmente presente in Puglia e dovuta alla distanza dalla sede di lavoro, nonché aggravata dal rincaro del carburante.
Noi infermieri pendolari percorriamo più di 400 chilometri per recarci al posto di lavoro, e tutto questo crea una forma di povertà che destabilizza interi nuclei familiari, con situazioni già precarie e/o compromesse dal punto di vista sociale, con figli minori a carico, mariti o mogli che hanno perso il lavoro, genitori separati e soli.
Non siamo certo i primi a segnalare questa situazione, ne siamo consapevoli. Come Lei ben sa, Presidente, noi infermieri “vincitori e idonei di concorso mobilità extraregionale e regionale” aspettiamo da più di un anno risposte, che devono essere il più possibile tempestive, mirate e credibili. Risposte da parte di una pubblica amministrazione che deve garantire la sicurezza dei lavoratori e la trasparenza degli atti concorsuali. Ci sentiamo abbandonati da tutte le sigle sindacali, che non si sa per quale motivo vanno a creare figli e figliastri.
Presidente, Lei sa bene che, in mancanza di certezze e risposte, il malcontento si trasforma in rabbia e sfiducia nelle istituzioni. Siamo qui per chiederLe equità di trattamento. Come per il concorsone, chiediamo l’assegnazione della prima sede scelta (quella più vicina a casa) e lo scorrimento sino a fine graduatoria di tutti gli idonei. Un concorso di mobilità non può e non deve finire nel dimenticatoio. C’è chi lavora da più di vent’anni al Nord e vuole tornare a casa.
Confidiamo nella Sua disponibilità e nel Suo buon cuore. Abbiamo bisogno di un interlocutore che non crei discriminazione sociale e professionale, favorendo alcuni colleghi anziché altri, e che sia capace di integrare tutti i vincitori e idonei, mettendoli nelle stesse condizioni lavorative, senza privilegiare chi è già sul posto o è assunto da poco più di un anno.
Le chiediamo di ascoltarci con estrema urgenza per confrontarci sui temi qui accennati. Certi di un Suo positivo riscontro, restiamo in attesa di un confronto diretto e immediato.
Redazione Nurse Times
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