Il segretario nazionale del sindacato Andrea Bottega: “Sotto organico e senza contratto. Per noi è una ricorrenza in tono minore”.
“Oggi si celebrano gli infermieri, ma noi abbiamo davvero poco da festeggiare. Dopo due anni di pandemia siamo ancora in attesa persino dell’indennità di specificità. Seppure i fondi siano stati stanziati due Leggi di Bilancio fa, infatti, se tutto va bene, vedremo questo riconoscimento in busta paga solo a fine anno”. Così Andrea Bottega, segretario nazionale del sindacato Nursind, in occasione della Giornata internazionale dell’infermiere, che si celebra oggi, 12 maggio.
“Per la categoria – prosegue – è una ricorrenza sottotono, proprio perché il rinnovo del contratto è ancora lontano, al di là delle rassicurazioni sui tempi brevi dispensate già l’anno scorso dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. È una magra consolazione, quindi, puntare ora l’indice e dire che noi l’avevamo detto. Il risultato, infatti, non cambia”.
Come non cambiano le richieste che arrivano dal mondo degli infermieri: “Non ci possiamo accontentare di un maquillage: serve un autentico riconoscimento della professione, sul piano economico e degli avanzamenti di carriera – conclude Bottega -. Così come non è più rinviabile un corposo investimento per nuove assunzioni. Tra turni estenuanti e ferie mancate, facciamo i salti mortali per sopperire a questa cronica carenza. Ma noi non siamo tappabuchi, bensì professionisti che vorrebbero essere messi nelle condizioni di garantire assistenza e cure ai cittadini”.
Redazione Nurse Times
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