Da noi contattato, il presidente dell’Ordine dei medici barese ha precisato: “Gli infermieri gestiscono il livello assistenziale. La tutela clinica resta a carico della dirigenza medica”.
Notevole impatto mediatico ha suscitato la notizia dell’attivazione all’ospedale San Paolo di Bari, da parte dell’Asl Bari, di un’area per pazienti Covid asintomatici e paucisintomatici. Un’area a “gestione infermieristica”, avevano inizialmente titolato molti organi di informazione, salvo poi essere corretti dai diretti interessati.
Il primo a fornire chiarimenti in merito è stato l’Opi Bari, attraverso un comunicato stampa nel quale si legge: “L’attivazione si è concretizzata per le oggettive difficoltà dell’ospedale nella situazione venutasi a creare durante le fasi più concitate della gestione dei posti letto nel periodo pandemico. L’attivazione dei posti letto in un’area dedicata si è resa quindi necessaria per allenatre la pressione nei reparti no Covid”.
E ancora: “Non si tratta di un’unità operativa a sè stante, indefinita nella sua articolazione funzionale e gerarchica. E nessuna forma di sostituzione professionale è stata attuata dagli infermieri che vi operano. Tutti i protocolli operativi di assistenza sanitaria sono stati applicati correttamente, anche per le prescrizioni mediche”.
A seguire sono giunte le precisazioni di Antonio Sanguedolce, direttore generale dell’Asl Bari, nel corso di un incontro con i vertici dell’Ordine dei medici (Omceo) di Bari. Incontro dal quale è emerso che la struttura in questione non è un reparto, bensì “un’area grigia”, e che l’assistenza ai pazienti è sempre affidata ai medici, con il supporto degli infermieri.
La domanda, allora, sorge spontanea: che differenza c’è tra questa “area grigia” e il reparto Covid di un qualsiasi altro ospedale? Prova a rispondere Filippo Anelli, presidente di Fnomceo e Omceo Bari, da noi contattato: “Da quanto ho capito, si tratta di un’area critica creata in ospedale per ottimizzare le scarseggianti risorse di personale ed economiche. In pratica, un’area interdivisionale in cui la tutela clinica resta a carico della dirigenza medica dell’unità operativa di provenienza, che è pure responsabile dal punto di vista legale e amministrativo”.
Ma allora gli infermieri cosa fanno di diverso dal solito? “Gli infermieri gestiscono il livello assistenziale – spiega Anelli –. L’errore è stato quello di strombazzare una gestione a tutto tondo, che invece non può esistere. Ciò detto, gli infermieri vanno ringraziati perché volontariamente assicurano la propria disponibilità a garantire la copertura dei turni h24, sobbarcandosi un ulteriore carico di lavoro”.
Insomma, alla fine della fiera, non ci pare che la tanto sbandierata novità dell’area Covid ospitata dall’ospedale San Paolo di Bari rappresenti davvero una grande novità. Della serie: molto rumore per nulla (o quasi).
Redazione Nurse Times
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