Le precisazioni in tema di secondo booster da parte di Andrea Ammon, direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
“Attualmente stiamo assistendo a un aumento dei tassi di notifica dei casi di Covid-19, con una tendenza all’aumento dei ricoveri e dell’occupazione in ospedale e in terapia intensiva in diversi Paesi, principalmente a causa della sottovariante BA5 di Omicron”. Così Andrea Ammon (foto), direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
“Questo segnala l’inizio di una nuova ondata diffusa di Covid-19 in tutta l’Unione europea – ha aggiunto -. Ci sono ancora troppe persone a rischio di grave infezione da Covid-19 che dobbiamo proteggere il prima possibile. Dobbiamo ricordare alle persone l’importanza della vaccinazione dal primo ‘colpo’ al secondo richiamo. E dobbiamo iniziare subito. Al momento non ci sono prove chiare a sostegno della somministrazione di una seconda dose di richiamo a persone di età inferiore ai 60 anni che non sono a rischio maggiore di malattie gravi. Né ci sono prove chiare a sostegno della concessione di un secondo richiamo precoce agli operatori sanitari o a coloro che lavorano nelle case di cura a lungo termine, a meno che non siano ad alto rischio”.
Redazione Nurse Times
- “Emergenza e Rianimazione”: il Congresso nazionale che punta su innovazione tecnologica e simulazione avanzata
- Nasce la Rete italiana obesità: sfrutta l’intelligenza artificiale come strumento strategico
- Heated Humidified High-Flow Nasal Cannula (HHHFNC) nel neonato
- Opi Cosenza: “Infermiere aggredito da dirigente medico all’ospedale di Acri”
- In crisi di astinenza dopo la sottrazione del telefonino: il caso dell’adolescente finito in ospedale a Orbassano (Torino)
Lascia un commento