Sulla triste vicenda degli abusi perpetrati da quattro oss della Rsa Stella Maris nei confronti di alcuni anziani ospiti è intervenuto anche il consigliere regionale Marco Galante (M5S).
“La Regione sta esaminando la fattibilità di inserire tra i requisiti standard di Rsa, case di riposo, Rssa e centri diurni ulteriori forme di ispezione e presidi utili a prevenire fatti del genere. E’ stata immediatamente attivata, in relazione a questa vicenda, un’ispezione da parte del Dipartimento di Prevenzione della Asl Foggia”. Così, Rocco Palese (foto), assessore alla Salute della Regione Puglia, in merito all’accusa, rivolta a quatto oss, di abusi nei confronti di alcuni anziani ospiti della Rsa Stella Maris di Manfredonia.
Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale Marco Galente (M5S): “Quanto accaduto nella Rsa di Manfredonia non può passare sotto silenzio. Sono indispensabili controlli periodici sulle strutture di tutta la Puglia per verificare che continuino a possedere i requisiti necessari per l’accreditamento, di personale, organizzativi e strutturali, nel rispetto di quanto previsto, tra le altre, dalla L.R. n. 19/2006 e dai successivi regolamenti attuativi”.
Prosegue Galante: “Ritengo che sia anche il caso di prevedere colloqui periodici degli operatori con gli psicologi e isitutire un’unità di valutazione interna che sia composta anche dai parenti degli assistiti, che in questo modo potrebbero relazionarsi quotidianamente con gli operatori sanitari. Un emendamento che avevo presentato nella scorsa legislatura i sede di discussione della legge sulle Rsa e che ripresenterò come proposta di legge”.
E ancora: “Il mantenimento di determinati requisiti è indispensabile per tenere aperte le strutture e per la sicurezza di pazienti e operatori, in alcuni casi sottoposti a livelli altissimi di stress, a fronte di contratti bassissimi. Per quasto ho chiesto di audire in Commissione Sanità i direttori dei Dipartimenti Prevenzione delle Asl, cui spetta il compito di verificare i requisiti delle Rsa accreditate, e una relazione con gli esiti delle verifiche fatte negli ultimi due anni”.
Conclude Galante: “Serve la massima attenzione sia da parte dei gestori di Rsa che da parte delle Asl e della Regione. In questo caso a far partire le indagini è stata una denuncia anonima, segno che il sistema dei controlli ha fallito. E ognuno deve assumersi le proprie responsabilità a tutti i livelli. Bisogna investire sui corsi di formazione per gli operatori che hanno a che fare con pazienti con patologie neurodegenerative, e verificare che siano effettivamente fatti. Serve agire subito per evitare che simili episodi possano ripetersi. Il nostro compito è quello di tutelare e proteggere le persone più fragili”.
Redazione Nurse Times
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