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L’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic

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L'ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic
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Domani in Campidoglio sarà aperta al pubblico, dalle 10 fino alle 18, la Camera ardente per Sinisa Mihajlovic, morto a soli 53 anni.

Era il novembre 2019 quando, durante una commovente conferenza stampa allo stadio Dall’Ara, Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna Football Club 1909, raccontava la sua esperienza al Sant’Orsola e testimoniava la grande professionalità e umanità degli operatori sanitari: una squadra importantissima nella sua lotta contro la leucemia. Mihajlovic era diventato ufficialmente il commissario tecnico della squadra nazionale mista di calcio di quegli stessi infermieri che, da Nord a Sud, nei mesi di pandemia hanno dato il loro fondamentale contributo alla lotta al Covid e che tutti i giorni aiutano i cittadini, dalla prevenzione alla cura.

La moglie: “Ritaglierò dal tuo ricordo tante stelle. Quando non sarai più parte di me, ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte”: è la dedica a Sinisa Mihajlovic – morto ieri a 53 anni – della moglie Arianna che ha pubblicato un post, con una foto che li ritrae sorridenti sul suo profilo Instagram.

Il messaggio della figlia Virginia

“Il mio cuore oggi è spezzato, in frantumi.

La mia anima peggio, e non riesco a continuare a parlare del mio super eroe, per me papà, per voi Siniša Mihajlovic.

Fa troppo, troppo male”. Così Virginia Mihajlovic parla del padre, morto ieri a 53 anni, in un messaggio su Instagram. “È dura papà. È dura. In questo momento di immensa sofferenza avrei solo bisogno di un tuo abbraccio. Non un abbraccio qualsiasi, il tuo. Mischiato al tuo profumo, che, come la tua anima, rimaneva addosso”. E chi ti conosce sa a cosa mi riferisco”. La sorella, Viktorija posta alcuni versi di una poesia di Montale.

“Impossibile accettare tutto questo ma trovo – prosegue il post di Virginia – la forza nell’amore immenso che mi hai donato in questi anni di vita insieme, talmente forte che mi accompagnerà per il resto dei miei giorni”. “Dopo aver scoperto il tuo destino, ringrazio di averti avuto con me per questi anni, in cui mi hai donato tutto, tutto quello che un padre avrebbe potuto donare ad una figlia, anzi molto di più. Mi hai amata immensamente, con tutte le forze che avevi. Mi hai protetta da ogni cosa, da tutti e tutto. Tu sei stato troppo. Troppo per me. Troppo per noi. Troppo per tutti”, continua. La sorella, Viktorija posta invece alcuni versi di una poesia di Montale. “Ho sceso, dandoti il braccio, un milione di scale” e continua: “Ti amo con tutto il mio cuore papà, anima pura, rara, orgoglio della mia vita, mio eroe, mio grande amore. Ovunque tu sia io so amare fino a lì”.

Ieri l’annuncio della famiglia

Una morte “ingiusta e prematura”, ha scritto la famiglia: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic”. “Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti – prosegue il comunicato della famiglia Mihajlovic -. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Ringraziamo i medici e le infermiere che lo hanno seguito in questi anni, con amore e rispetto, in particolare la dottoressa Francesca Bonifazi, il dottor Antonio Curti, il Prof. Alessandro Rambaldi, e il Dott. Luca Marchetti. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.

“Questo è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori”: così Roberto Mancini, amico, compagno e allenatore di Sinisa Mihailovic. “Non è giusto – dice il ct dell’Italia – che una malattia così atroce abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all’ultimo istante come un leone, come era abituato a fare in campo. Ed è proprio così che Sinisa resterà per sempre al mio fianco, anche se non c’è più, come ha fatto a Genova, a Roma, a Milano e poi anche quando abbiamo preso strade diverse”.

Hai lottato come un leone in campo e nella vita – ha scritto su Twitter la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni -. Sei stato esempio e hai dato coraggio a molti che si trovano ad affrontare la malattia. Ti hanno descritto come un sergente di ferro, hai dimostrato di avere un gran cuore. Sei e resterai sempre un vincente. A Dio Sinisa Mihajlovic”.

“Un grande uomo, un grande combattente”, ha scritto in un tweet il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. ‘Icona di calcio e di vita’ per la Lega Serie A.

“Sinisa Mihajlovic ci ha lasciato, non senza aver combattuto anche questa dura partita. Un ottimo atleta e un grande uomo di sport, mancherà ad ogni amante del calcio. Sentite condoglianze alla sua famiglia”, ha scritto il leader del M5s,  Giuseppe Conte. “Non ci voglio credere – è il messaggio del vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini -, stramaledetta bastarda malattia. Buon viaggio Sinisa, campione dentro e fuori dal campo. Ci mancherai, tanto”. “E’ con sincero e profondo dolore che apprendo della scomparsa di Sinisa Mihajlovic, un grande sportivo, un tenace combattente ma soprattutto un uomo vero che ha affrontato la malattia sempre a testa alta – così in una nota il presidente del Senato, Ignazio La Russa -. I calci di punizione, la grinta in campo e la schiettezza tagliente e divertente davanti alle telecamere: di lui conserveremo tanti bei ricordi. Alla famiglia giungano le mie sincere condoglianze”.

“Ciao Mister. Grazie per il coraggio che ci hai insegnato e per la forza che hai trasmesso. Un pensiero commosso alla tua famiglia, un pensiero a chi combatte contro la leucemia. E una preghiera”, è il messaggio pubblicato sui social dal leader di Italia viva, Matteo Renzi. “Sinisa Mihajlović è stato un grande calciatore e un allenatore di grande capacità, serietà e talento – è il messaggio diffuso sui social di Silvio Berlusconi  -. Impegnandosi col mio Milan, prima ancora che un professionista esemplare, si è fatto apprezzare e ammirare come uomo. E’ stato poi assalito da una malattia spietata ma lui ha sempre lavorato, ha sempre sorriso e sempre manifestato una grande voglia di vivere. Davvero un uomo, un professionista raro, ci mancherà, mancherà a tutti. A sua moglie, i suoi figli e a tutti suoi cari rivolgo le mie più sentite condoglianze e un abbraccio affettuoso”. “Tristezza. Ammirazione. Rispetto. Ci lascia un grande. #ciaoSinisa #Mihajlovic”, ha scritto il segretario del Pd, Enrico Letta.

“Addio a Sinisa Mihajlovic – scrive il Genoa -. Ci uniamo al dolore della sua famiglia e partecipiamo al lutto del calcio italiano”. La Fiorentina, tramite i propri social, ha dedicato un pensiero a Sinisa Mihajlovic. ”RIP Sinisa. La Fiorentina piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic e si stringe attorno alla famiglia e ai suoi cari”. Il tecnico serbo ha allenato a Firenze nella stagione 2010 -11 quando succedette a Cesare Prandelli. Nel primo anno in viola si classificò al 9° posto, riconfermato da Andrea Della Valle nella stagione successiva Mihajlovic fu esonerato il 7 novembre 2011 dopo la sconfitta con il Chievo. “Il Paradiso ha guadagnato un’altra leggenda. Ci mancherai molto, Sinisa”: è il messaggio di cordoglio del Milan.

Lunga lettera sul sito della società per ricordare Mihajlovic: così la Sampdoria ha voluto rendere omaggio a “un uomo vero e coraggioso, un’autentica leggenda che noi non dimenticheremo mai”. C’è stato un rapporto strettissimo tra Sinisa e il club ligure: prima da calciatore dal 1994 al 1998 con oltre 100 presenze e poi come tecnico dal 2013 al 2015. La Sampdoria ha ricordato Sinisa con alcuni flash della sua esperienza doriana nei due momenti da giocatore e poi mister quando tornando in panchina citò Kennedy, poi la vittoria nei due derby col Genoa grazie a Gabbiadini e Maxi Lopez. Un dolore fortissimo per tutto l’ambiente blucerchiato con le più sentite condoglianze da parte del presidente Marco Lanna e di tutta la società alla famiglia di Sinisa.

“La Lazio piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic: un grande laziale – così il presidente della Lazio, Claudio Lotito -, un guerriero in campo e nella vita. Il suo coraggio sul terreno di gioco è stato secondo solo a quello dimostrato di fronte a una grave malattia, che mai ne ha fiaccato lo spirito e la tempra”. “Di questo combattente dal grande cuore resterà una traccia indelebile nella storia della Lazio, non solo per essere stato Campione d’Italia, ma per il messaggio di speranza di fronte alle difficoltà che ha saputo rappresentare fino all’ultimo momento della sua vita. Lo ricorderemo come merita con l’abbraccio infinito della sua squadra e della sua gente. Alla famiglia le nostre commosse condoglianze”, conclude il presidente laziale.

“Non si è mai pronti a salutare un compagno di viaggio. Sembra che il tempo sia stato troppo poco, già svanito, solo un ricordo. Salutare per sempre Sinisa Mihajlovic è difficile per tante ragioni. È doloroso, ingiusto, profondamente malinconico”: così l‘Inter ricorda Sinisa Mihajlovic, ex calciatore e poi vice allenatore di Roberto Mancini in nerazzurro. “Prima avversario in campo, poi nerazzurro, da giocatore e da vice allenatore. Poi di nuovo di fronte, sulle panchine rivali. Sempre fedele a se stesso: nella grinta e nell’atteggiamento, nella fierezza e nella serietà”, prosegue il club sul proprio sito. “Personalità e sicurezza trasmesse ai suoi calciatori, lottatore in campo e fuori, quando ha dovuto intraprendere la sfida più difficile e importante, quella contro la malattia. Affrontata alla Sinisa: la voglia di vivere, di lottare. Sinisa fino in fondo. Con un messaggio che ha raggiunto e resterà nel cuore di tutti gli appassionati di calcio. Sport e vita”. “FC Internazionale Milano, il suo presidente Steven Zhang, il vice presidente Javier Zanetti, gli Amministratori Delegati Alessandro Antonello e Giuseppe Marotta, l’allenatore Simone Inzaghi e il suo staff, i calciatori e tutto il mondo Inter, si uniscono al cordoglio per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic e, nel ricordarlo, abbracciano i suoi familiari”, conclude l’Inter.

“La Roma piange la scomparsa di Mihajlovic e si unisce al dolore dei familiari. Ciao Sinisa”, scrive su Twitter la società giallorossa, suo calciatore dal 1992 al 1994 per un totale di 54 presenze e un gol. Anche l’Atalanta si è unita al lutto del mondo del calcio. “Riposa in pace, Sinisa”, si legge nel tweet del profilo ufficiale del club bergamasco. “Ciao Sinisa, ci mancherai tantissimo”: così il Torino ha voluto salutare Mihajlovic, tecnico granata dal 2016 al gennaio 2018. “Dapprima come calciatore, poi come allenatore, lascia una traccia indelebile in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e quindi di apprezzarlo – si legge nella ufficiale del club di via Arcivescovado -. Impossibile non volergli bene: era un grande combattente dal carattere forte e deciso, ma con un cuore buono e generoso come pochi. Il Toro piange un amico, il calcio e lo sport perdono un professionista schietto e leale, appassionato e coraggioso, qualità che ha sempre espresso in ogni sua iniziativa, in campo e fuori, sino all’ultimo”.

“Ciao amico mio, mi mancherai”: con queste parole, e una foto su Instagram in bianco e nero che li ritrae assieme, Francesco Totti esprime il cordoglio per la morte di Sinisa Mihajlovic. Fu proprio il campione serbo che suggerì all’allora tecnico della Roma, Vujadin Boskov, di far entrare in campo il “ragazzino” che stava in panchina, durante la partita della Roma a Brescia il 28 marzo 1993. Totti entrò al posto di Rizzitelli e fece il suo esordio in serie A.

Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, si dice “profondamente rattristato nell’apprendere della scomparsa di Siniša Mihajlović, uno dei calciatori e allenatori più celebri della Serbia”. “In campo i suoi calci di punizione incarnavano una passione e una dedizione per la bellezza del gioco che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dello sport, e la sua morte è una grande perdita per tutti noi. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento difficile”.

Redazione NurseTimes

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