Sciopero di infermieri e medici. I sindacati rappresentativi dei lavoratori hanno inscenato un flash mob davanti all’ospedale per protestare contro le criticità che li assillano. La risposta della dirigenza: “I temi oggetto della manifestazione sono già al centro dell’attività dell’azienda”. Rimandato l’incontro inizialmente programmato per il 12 aprile.
Turni di lavoro massacranti, carenza di personale, stabilizzazione dei precari e qualità dell’assistenza ai cittadini. Questi i temi al centro del flash mob con cui i sindacati rappresentativi di medici e infermieri hanno minacciato uno sciopero qualora la direzione dell’ospedale Cardarelli di Napoli non cambi linea di condotta nei confronti dei lavoratori.
Clima sempre più teso, dunque, anche alla luce della recente accusa, mossa dalla direzione ai dipendenti, di aver sottratto della biancheria da alcuni reparti, con conseguente minaccia di addebitarne il costo in busta paga. E senza dimenticare la negazione della sala riunioni a infermieri e operatori socio-sanitari.
A gettare benzina sul fuoco hanno provveduto poi le parole del governatore campano Vincenzo De Luca, che ha parlato di 170 infermieri in più rispetto alle necessità della struttura. Dichiarazioni contestate a gran voce dagli interessati, che al contrario lamentano condizioni di forte disagio per la carenza di personale infermieristico.
La risposta della direzione aziendale alla manifestazione inscenata davanti all’ospedale non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso una nota che recita: “I temi che sono stati oggetto del flash mob organizzato da quattro sigle sindacali sono già al centro dell’attività dell’azienda, e la loro trattazione era stata programmata in un incontro convocato per il prossimo 12 aprile. Tuttavia, a seguito di una specifica richiesta effettuata da alcune organizzazioni sindacali, tale data è stata spostata in due diversi incontri, previsti per il 17 e il 20 aprile prossimo, e l’ordine del giorno è stato aggiornato con le richieste pervenute da tutti sindacati. Tali necessità, espresse dai sindacati, hanno determinato uno slittamento delle date dei tavoli di confronto”.
Redazione Nurse Times
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