Il delicatissimo intervento alla trachea è stato eseguito all’ospedale Molinette della Città della Salute.
All’ospedale Molinette di Torino un ragazzo è stato salvato asportando una massa tumorale di 2 cm di diametro che ostruiva completamente la trachea con un intervento mininvasivo in broncoscopia ad alto rischio. Il paziente, un 18enne della provincia di Torino, veniva trasferito a fine marzo dall’ospedale San Giovanni Bosco al Molinette della Città della Salute di Torino. Era stato ricoverato per una grave insufficienza respiratoria acuta che non aveva risposto alle terapie per asma bronchiale, malattia di cui era affetto.
La grave insufficienza d’organo, che non era gestibile anche dopo l’intubazione del paziente, era in realtà dovuta a una massa tumorale che ostruiva completamente la trachea, diagnosticata all’ospedale Giovanni Bosco, e aveva comportato la necessità di ricorrere alla circolazione extracorporea (Ecmo) da parte del gruppo anestesiologico, guidato dal dottor Sergio Livigni, per mantenere in vita il giovane paziente.
Dopo un paio di giorni, necessari per l’ottimizzazione dell’ossigenazione e delle condizioni generali, grazie alle quipe di Cardiochirurgia (diretta dal professor Mauro Rinaldi) e rianimatorie (dirette dai professori Luca Brazzi, Vito Fanelli e Chiara Bonetto) dell’ospedale Molinette, il paziente è stato sottoposto a broncoscopia con strumento rigido da parte del professor Paolo Solidoro e del dottor Giuseppe Tabbia, della Pneumologia universitaria (diretta dal professor Carlo Albera), che ha consentito l’asportazione completa del tumore tracheale, che impediva la ventilazione dei due polmoni.
La procedura si è svolta senza complicazioni, con l’assistenza del dottor Massimo Consoli, nella sala della Rianimazione del Pronto soccorso, di grande esperienza nella gestione di interventi in circolazione extracorporea, coordinata dalla dottoressa Marinella Zanierato.
La rimozione della massa è stata eseguita con un intervento ad alto rischio di sanguinamento e di mortalità intraoperatoria, su un paziente in gravissime condizioni cliniche. In caso di sanguinamento erano stati preventivamente attivati percorsi di emergenza e, in ultima analisi, allertata la presenza dei chirurghi toracici (diretti dal professor Enrico Ruffini) per eventuali interventi sul torace.
In prima giornata post-operatoria è stata rimossa la circolazione extracorporea, e in seconda giornata il paziente era già tornato in respiro spontaneo, per essere quindi trasferito in ottime condizioni respiratorie e generali presso il reparto di Pneumologia universitaria. La massa, dimostratasi di natura benigna angiomatosa, per il peculiare e raro posizionamento nell’albero tracheobronchiale, avrebbe determinato la morte del paziente per asfissia se non si fosse proceduto al più presto all’ossigenazione extracorporea, e quindi al trasferimento in un centro esperto in broncoscopia in questa tipologia di assistenza rianimatoria, quale l’ospedale Molinette di Torino.
Redazione Nurse Times
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