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Medici vittoriosi in tribunale: ottenute le ferie arretrate non pagate dall’ASL

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Bergamo, ferie vietate fino al 31 dicembre: che beffa per il personale sanitario in prima linea contro il Covid
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27 giugno 2023. Nella città de La Spezia, due medici, Enzo Ceragioli e Marco Santilli, hanno recentemente vinto una battaglia legale contro l’Azienda Sanitaria Locale (ASL).

La vertenza, sollevata dai dottori con il sostegno della Cgil, riguardava le ferie non godute e non pagate durante il loro periodo di servizio presso l’ASL. Grazie al ricorso presentato alla Sezione Lavoro del tribunale, i medici hanno finalmente ottenuto il riconoscimento e il pagamento delle ferie arretrate.

La controversia ebbe origine a causa di una carenza di personale nel reparto, che impedì loro di usufruire delle ferie a cui avevano diritto nel corso del 2019. Tuttavia, la situazione si aggravò ulteriormente con l’arrivo dell’emergenza Covid, che richiese un impegno straordinario da parte di tutto il personale medico. Di conseguenza, i due medici furono costretti a rinunciare alle loro ferie anche nel corso del 2020.

Le norme prevedono che i dipendenti pubblici che non riescano a usufruire di parte delle ferie perdano il diritto alla compensazione economica al momento del pensionamento. Tuttavia, esistono delle eccezioni, come nel caso di “forza maggiore”. Questa circostanza avviò la controversia legale, poiché i medici ritenevano di essere in diritto di essere compensati per le ferie non godute a causa della “forza maggiore” rappresentata dalla pandemia di Covid-19.

Enzo Ceragioli e Marco Santilli, entrambi impiegati presso l’ASL come direttori sanitari dei Distretti 19 e 18, hanno lavorato nell’ente dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2020.

Al momento della cessazione del loro rapporto di lavoro, Ceragioli aveva accumulato 44 giornate di ferie non godute (16 nel 2019 e 28 nel 2020), mentre Santilli ne aveva 48 (20 nel 2019 e 28 nel 2020).

Durante il loro periodo di servizio, i medici avevano più volte richiesto di poter usufruire delle ferie a cui avevano diritto. Tuttavia, la carenza di personale che avrebbe compromesso il corretto funzionamento dei servizi sotto la loro responsabilità impedì loro di prendere tali periodi di riposo. In risposta a ulteriori richieste, la direzione sociosanitaria comunicò che, a causa dell’emergenza pandemica, i due medici dovevano rimanere in servizio per garantire la continuità dell’assistenza sanitaria.

Alla fine di febbraio 2020, quindi, Ceragioli e Santilli furono privati delle loro ferie. Al termine del loro rapporto di lavoro con l’ASL, non hanno ottenuto la ’monetizzazione’ delle ferie non godute e conseguentemente con Pec del 30 gennaio 2021 hanno richiesto tale riconoscimento, ottendo un ’no’ come risposta. Stessa sorte per una seconda richiesta inviata due mesi dopo. La vicenda è così finita sui banchi del tribunale col ricorso presentato dai due medici che hanno ottenuto la giudice il pagamento delle ferie arretrate.

La recente vittoria dei dottori Enzo Ceragioli e Marco Santilli in tribunale rappresenta una significativa svolta nella loro battaglia per ottenere giustizia e compensazione per le ferie non godute e non pagate.

Questo caso evidenzia l’importanza di proteggere i diritti dei lavoratori, soprattutto in situazioni di emergenza come la pandemia Covid-19.

La decisione della Sezione Lavoro del tribunale a favore dei medici invia un messaggio chiaro alle istituzioni e alle aziende: è fondamentale rispettare i diritti dei dipendenti, anche in situazioni eccezionali. La determinazione dimostrata da Ceragioli e Santilli, ha portato a un risultato positivo che avrà un impatto significativo sulla loro situazione finanziaria e sul riconoscimento dei loro sacrifici.

Questa vittoria potrebbe avere ripercussioni positive anche per altri lavoratori che si trovano in situazioni simili. Rafforza la consapevolezza che, in determinate circostanze, la “forza maggiore” può essere riconosciuta come motivo valido per la compensazione delle ferie non godute.

L’esito di questa vertenza offre una speranza per coloro che lottano per i propri diritti lavorativi e pone l’attenzione sulle responsabilità delle aziende nel garantire il rispetto dei diritti dei propri dipendenti. Speriamo che questa vittoria segni un passo avanti nella tutela dei lavoratori e che gli sforzi dei dottori Ceragioli e Santilli ispirino altri a perseguire la giustizia e l’equità nelle loro situazioni lavorative.

Redazione NurseTimes

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