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Emergenza MERS negli Emirati Arabi: 28enne ricoverato in condizioni critiche. Fonte di contagio ancora sconosciuta

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Emergenza MERS negli Emirati Arabi: 28enne ricoverato in condizioni critiche, fonte di contagio ancora sconosciuta
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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) annuncia un nuovo caso di Sindrome Respiratoria Mediorientale (MERS) ad Abu Dhabi, mentre le autorità sanitare cercano di identificare la fonte di infezione

Abu Dhabi, 26 luglio 2023 – Una nuova emergenza sanitaria si è abbattuta sugli Emirati Arabi Uniti (UAE) in seguito alla segnalazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di un caso di Sindrome Respiratoria Mediorientale (MERS). Un giovane di 28 anni, cittadino non emiratino, è stato ricoverato in condizioni critiche in ospedale a causa del virus MERS-CoV, un coronavirus particolarmente aggressivo e letale.

La MERS, acronimo di Middle East Respiratory Syndrome (Sindrome Respiratoria Mediorientale), è una malattia infettiva causata dal coronavirus MERS-CoV, simile al SARS-CoV-2 responsabile della pandemia di COVID-19. Tuttavia, la MERS si distingue per la sua elevata mortalità, con un tasso di decesso superiore al 30 percento.

Attualmente, le autorità sanitarie sono alla ricerca della fonte di infezione per questo giovane paziente, poiché non ha avuto alcun contatto con dromedari o altri animali noti per essere portatori intermedi del virus, come capre e pecore.

La modalità di trasmissione principale della MERS è il contatto con dromedari infetti e prodotti contaminati da essi. Tuttavia, il contagio tra esseri umani tramite goccioline respiratorie (droplet e aerosol) è anche possibile, sebbene limitato.

L’odierna situazione è emersa all’inizio di giugno quando il giovane si è presentato in un centro medico con sintomi gastrointestinali e difficoltà urinarie. Nel corso dei giorni successivi, le sue condizioni sono precipitate, e ha sviluppato pancreatite acuta, danno renale acuto e sepsi, rendendo necessario il ricovero in rianimazione. Durante il suo soggiorno in ospedale, è stato sottoposto a ventilazione meccanica, una procedura ormai ben conosciuta a causa della pandemia di COVID-19.

Dopo vari test, il tampone oro-rinofaringeo ha confermato la positività del giovane alla MERS il 23 giugno. Tuttavia, ciò che rimane ancora un mistero è l’origine del contagio, che lascia le autorità mediche in ansiosa ricerca di risposte per prevenire la diffusione della malattia.

Fortunatamente, le misure precauzionali sono state adottate tempestivamente: 108 persone che sono state a contatto con il giovane infettato sono state sottoposte alla profilassi e sottoposte a tamponi oro-rinofaringei. I risultati sono stati incoraggianti, poiché tutti i contatti hanno testato negativo.

Dal momento in cui la MERS è stata scoperta nel 2012, il numero totale di casi registrati è stato di 2605, con 936 decessi. Negli Emirati Arabi Uniti, ci sono stati 94 casi e 12 decessi. Nonostante la situazione sembri sotto controllo, le autorità sanitarie emiratine rimangono vigili e monitorano attentamente la possibile comparsa di nuovi casi di MERS.

L’OMS ha sollecitato una maggiore consapevolezza dell’importanza delle misure preventive per contrastare la diffusione della MERS e ha sottolineato l’importanza della sorveglianza costante e della collaborazione internazionale per affrontare questa minaccia per la salute pubblica. Al momento, il paziente rimane in terapia intensiva, e le autorità sanitarie stanno adottando tutte le misure possibili per garantire la sua guarigione e contenere eventuali focolai della malattia.

In questa fase cruciale, la cooperazione internazionale e gli sforzi congiunti delle autorità sanitarie rappresentano la chiave per affrontare l’emergenza MERS e proteggere la salute della popolazione globale.

Redazione NurseTimes

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