Su un totale di 91 posti da oss e osa disponibili nelle Rsa dell’Alto Adige soltanto 18 saranno coperti. E’ lo sconfortante dato che emerge dagli ultimi concorsi per operatori socio-sanitari e operatori socio-assistenziali. Nel primo caso, a fronte di 29 posti disponibili, le candidate erano 22 e solo 16 sono risultate idonee. Nel secondo, a fronte di 62 posti disponibili, appena due candidate, entrambe idonee.
Ma non basta. Attualmente, su 4.700 posti letto nelle Rsa dell’Alto Adige, circa 200 sono vuoti perché manca il personale. La situazione è particolarmente grave a Bolzano, dove si ricorre con sempre maggior frequenza alle precettazioni per bypassare l’obbligo del bilinguismo. Se non si facesse così, si dovrebbero chiudere intere strutture.
“Vogliono aumentare i posti letto un po’ ovunque nelle strutture per anziani dell’Alto Adige, ma con quali operatori?”. Se lo chiede Stefano Boragine, segretario del sindacato Ago, che aggiunge: “Ci vuole più flessibilità: in in alcune case di riposo del Trentino si stanno sperimentando turni di lavoro di tre giorni e due di riposo. Il personale, più responsabilizzato, apprezza lo sforzo organizzativo e il servizio ne beneficia”.
“Vista la situazione complessiva in Alto Adige, i datori di lavoro devono apportare cambiamenti all’organizzazione dell’attività e adattarsi alle nuove esigenze dei collaboratori”, sostiene Stefan Luther, direttore del Servizio Mercato del lavoro.
Pronta la risposta di Martina Ladurner, presidente dell’Associazione delle residenze per anziani dell’Alto Adige: “I giovani, in genere, non hanno più voglia di lavorare a tempo pieno. Nelle nostre strutture, dove sono impiegate molte donne, il modello preferito è quello del part-time. Ridurre ulteriormente o concentrare le ore su pochi giorni diventa oggettivamente molto complicato, a fronte della crescita esponenziale della domanda di servizi”.
Prosegue Ladurner: “Per fronteggiare le carenze di oss e osa in Alto Adige si sta pensando a una riduzione dell’orario, passando dalle attuali 38 ore settimanali a 36. Le ore in più, però, verrebbero pagate molto. Si punta inoltre sul nuovo modello formativo. A dicembre 2023 si sono diplomati i primi 43 oss con il sistema che prevede la formazione di persone già in servizio. A novembre di quest’anno finiranno altri tre corsi con 56 diplomati. Il 7 maggio partirà un corso per osa con 19 iscritti. Sono tutte persone che già lavorano da noi e si diplomeranno tra un anno e mezzo, ovvero nel dicembre del 2025”.
Redazione Nurse Times
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