Home Regionali Alto Adige, chi vuol fare l’oss o l’osa nelle Rsa? Solo 18 posti coperti a fronte di 91 disponibili
RegionaliTrentino

Alto Adige, chi vuol fare l’oss o l’osa nelle Rsa? Solo 18 posti coperti a fronte di 91 disponibili

Condividi
Cgil, Cisl e Uil: "Sciopero nazionale del personale Ccnl Aiop Rsa il 27 settembre"
Condividi

Su un totale di 91 posti da oss e osa disponibili nelle Rsa dell’Alto Adige soltanto 18 saranno coperti. E’ lo sconfortante dato che emerge dagli ultimi concorsi per operatori socio-sanitari e operatori socio-assistenziali. Nel primo caso, a fronte di 29 posti disponibili, le candidate erano 22 e solo 16 sono risultate idonee. Nel secondo, a fronte di 62 posti disponibili, appena due candidate, entrambe idonee.

Ma non basta. Attualmente, su 4.700 posti letto nelle Rsa dell’Alto Adige, circa 200 sono vuoti perché manca il personale. La situazione è particolarmente grave a Bolzano, dove si ricorre con sempre maggior frequenza alle precettazioni per bypassare l’obbligo del bilinguismo. Se non si facesse così, si dovrebbero chiudere intere strutture.

“Vogliono aumentare i posti letto un po’ ovunque nelle strutture per anziani dell’Alto Adige, ma con quali operatori?”. Se lo chiede Stefano Boragine, segretario del sindacato Ago, che aggiunge: “Ci vuole più flessibilità: in in alcune case di riposo del Trentino si stanno sperimentando turni di lavoro di tre giorni e due di riposo. Il personale, più responsabilizzato, apprezza lo sforzo organizzativo e il servizio ne beneficia”.

“Vista la situazione complessiva in Alto Adige, i datori di lavoro devono apportare cambiamenti all’organizzazione dell’attività e adattarsi alle nuove esigenze dei collaboratori”, sostiene Stefan Luther, direttore del Servizio Mercato del lavoro.

Pronta la risposta di Martina Ladurner, presidente dell’Associazione delle residenze per anziani dell’Alto Adige: “I giovani, in genere, non hanno più voglia di lavorare a tempo pieno. Nelle nostre strutture, dove sono impiegate molte donne, il modello preferito è quello del part-time. Ridurre ulteriormente o concentrare le ore su pochi giorni diventa oggettivamente molto complicato, a fronte della crescita esponenziale della domanda di servizi”.

Prosegue Ladurner: “Per fronteggiare le carenze di oss e osa in Alto Adige si sta pensando a una riduzione dell’orario, passando dalle attuali 38 ore settimanali a 36. Le ore in più, però, verrebbero pagate molto. Si punta inoltre sul nuovo modello formativo. A dicembre 2023 si sono diplomati i primi 43 oss con il sistema che prevede la formazione di persone già in servizio. A novembre di quest’anno finiranno altri tre corsi con 56 diplomati. Il 7 maggio partirà un corso per osa con 19 iscritti. Sono tutte persone che già lavorano da noi e si diplomeranno tra un anno e mezzo, ovvero nel dicembre del 2025”.

Redazione Nurse Times

Articoli correlati

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
LazioNT NewsRegionali

Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre

Nell’ambito delle iniziative correlate al Giubileo 2025, organizzate dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme...

LazioNT NewsRegionali

Ostia (Roma), uomo morto per possibile shock anafilattico: indagati tre medici del Centro Paraplegici

Tre medici sono indagati per la morte di Massimo Gialli, camionista 68enne,...

Emilia RomagnaNT NewsRegionali

Reggio Emilia, violenza in Pronto soccorso: 16enne prende a pugni due infermieri

Un episodio di violenza ai danni del personale sanitario si è verificato...

CampaniaNT NewsRegionali

Asl Napoli 3 Sud, sospesa infermiera che si spacciava per cartomante e sensitiva

“Ci giunge segnalazione in privato dal giornalista Pino Grazioli che su TikTok...