Infermieri e personale sanitario: stipendi bloccati, carriere inesistenti, demansionati, aggrediti. La dura realtà del Primo Maggio
Il Primo maggio del 2024 si è rivelato un giorno di amarezza per gli infermieri e il personale sanitario, costretti a fronteggiare una serie di sfide che minano il loro benessere e la loro motivazione. Con gli stipendi da fame, erosi dall’inflazione che morde sempre più profondamente, e la mancanza di opportunità di crescita professionale, molti operatori si ritrovano in una situazione di stallo che mina non solo il loro benessere economico, ma anche la loro realizzazione personale.
Stipendi bloccati con l’inflazione che erode il potere d’acquisto
L’aumento dei prezzi e dei costi della vita ha reso sempre più difficile per gli infermieri far fronte alle spese quotidiane con stipendi che non tengono il passo con l’inflazione.
Questa situazione mette a dura prova la stabilità finanziaria di coloro che lavorano duramente per garantire cure e assistenza ai pazienti. Molti infermieri, operatori sanitari decidono di abbandonare la professione per dedicarsi ad altro.
Carriera inesistente, professionisti sulla carta, demansionati con tasso di aggressione in continua crescita
La mancanza di opportunità di crescita professionale e di avanzamento di carriera è un altro ostacolo che si frappone tra gli infermieri e una soddisfacente realizzazione professionale. Il demansionamento, depaupera le conoscenze e la professionalità, con la conseguente riduzione delle prospettive di crescita. Questo rappresenta un ulteriore peso sulle spalle di chi quotidianamente si impegna per la salute altrui.
Aggressioni verso gli operatori sanitari
Nel 2022 sono stati accertati dall’INAIL oltre 1.600 casi di aggressione e violenza contro il personale sanitario, in aumento rispetto agli anni precedenti.
Le aggressioni fisiche e verbali provengono spesso dagli stessi pazienti o dai loro familiari, ritenute una delle principali cause dei disservizi in sanità.
Le figure professionali più esposte al rischio sono gli infermieri, i dirigenti medici e gli operatori socio-sanitari. Oltre l’86% degli operatori del pronto soccorso ha subito aggressioni, di cui il 100% verbali.
Le conseguenze per gli operatori sono soprattutto di natura mentale, con ansia e depressione.
La voce degli operatori sanitari
In questo contesto difficile, è fondamentale dare voce agli infermieri e al personale sanitario, ascoltare le loro preoccupazioni e cercare soluzioni concrete per migliorare le loro condizioni lavorative e retributive.
Dare voce alla rappresentanza professionale e seguire la strada della conciliazione tra politica e professione sarebbe un buon inizio.
Il Primo Maggio del 2024 rimarrà nella memoria degli infermieri e del personale sanitario come un giorno di lotta e di consapevolezza delle sfide che devono affrontare quotidianamente. È ora di agire per garantire loro il riconoscimento e il sostegno che meritano, affinché possano continuare a svolgere il loro prezioso lavoro con la giusta gratificazione e motivazione.
Buon primo maggio a chi è stato costretto ad emigrare per esercitare….a tutti coloro che amano la propria professione e che si impegnano quotidianamente per difenderla e farla progredire.
Buon primo maggio a tutti i lavoratori.
Giuseppe Papagni
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