Venerdì mattina, circa un centinaio di operatori socio-sanitari (OSS) si sono astenuti dal lavoro nelle strutture di salute mentale della Asl Napoli 1 Centro, protestando contro i recenti licenziamenti di circa 300 lavoratori delle cooperative sociali che operano presso le strutture e i presidi ospedalieri della città.
La mobilitazione ha coinvolto principalmente gli OSS delle Strutture Intermedie Residenziali (SIR), che ospitano circa 150 pazienti affetti da disturbi psichici, e alcuni operatori dei Centri diurni, sempre nell’ambito della salute mentale.
L’astensione dal lavoro è stata decisa in autonomia dagli operatori, e si inserisce in un più ampio contesto di mobilitazione che include assemblee e presidi in piazza, in corso da due settimane.
La causa scatenante di questa protesta è la decisione della Asl Napoli 1 Centro di internalizzare i servizi di assistenza, interrompendo con oltre un anno di anticipo l’affidamento degli stessi alle cooperative sociali Gesco e Solco. Questa scelta ha ignorato sia il lavoro svolto negli anni dagli operatori, sia il lungo rapporto di collaborazione, durato oltre trent’anni, con le cooperative sociali.
Il Comitato di lotta per il lavoro sociale, costituito dagli operatori, ha annunciato ulteriori presidi nei prossimi giorni, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sulla vertenza, e ha già programmato una manifestazione regionale per il mese di settembre.
La situazione resta dunque tesa, con i lavoratori determinati a difendere i loro posti di lavoro e a chiedere un riconoscimento per il contributo fondamentale che hanno dato negli anni al sistema di assistenza socio-sanitaria nella regione.
Redazione Nurse Times
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