Il 12 maggio come ogni anno sarà la giornata internazionale dedicata agli infermieri, una ricorrenza che però non deve e non può essere semplicemente una celebrazione fine a se stessa
La professione Infermieristica ha bisogno di una nuova consapevolezza di ciò che siamo, di ciò che vogliamo essere e soprattutto del nostro indispensabile e peculiare apporto al sistema salute.
Non a caso per quest’anno la FNOPI e di conseguenza tutti gli OPI provinciali hanno lanciato per questa ricorrenza la campagna “LA SANITA’ NON FUNZIONA SENZA GLI INFERMIERI”.
Alcuni sindacati infermieristici hanno contestualmente messo in campo per questa data un iniziativa denominata “SENZA INFERMIERI NON C’E’ SALUTE” come accadrà a Roma, altri hanno intrapreso una campagna mediatica contro il fenomeno del demansionamento con anche manifestazioni di piazza e flash mob ed infine sta spopolando l’hastag #SiamoNoi.
Infine è di questi giorni l’invio di una missiva a firma di diversi colleghi tra cui moltissimi redattori e collaboratori di questa testata giornalistica alla nostra presidente nazionale dott.ssa Barbara Mangiacavalli tesa a proporre una grande campagna di formazione all’interno della professione proprio su questi temi, proponendo una revisione dei programmi didattici della laurea in infermieristica.
Insomma l’impegno e la partecipazione non mancano e su più fronti, segno che all’interno della professione sta maturando un certo fermento, credo però che questa fibrillazione sia ancora, come tutte le fibrillazioni, troppo caotica ed abbia bisogno proprio per questo di una cabina di regia che non può che essere rappresentata appunto che dalla FNOPI.
La Federazione Nazionale, organo di rappresentanza degli infermieri di tutta Italia, dovrà assumersi l’onere e l’onore di rappresentare e coordinare tutte le istanze che vengono dal cuore della professione perchè solamente così potranno rappresentare un quadro completo; una sorta di cammino comune verso i nostri obiettivi comuni.
Ordine, sindacati infermieristici, associazioni professionali, società scientifiche e testate giornalistiche sono così chiamati dalla professione a svolgere ognuno per le proprie specifiche peculiarità un cammino comune che dovrà portare la professione intera, tutti insieme, a porre finalmente ad un tavolo di soluzione tutta LA QUESTIONE INFERMIERISTICA.
TANTI PICCOLI TASSELLI CHE MESSI INSIEME DEBBONO COMPORRE UN QUADRO ARMONICO E GENERALE TESO A FAR VALERE LA NOSTRA INFUNGIBILITÀ E LA NOSTRA DIGNITÀ DI PROFESSIONISTI.
Impossibile negare che in questo ultimo anno molte cose sono accadute, che quanto auspicavo lo scorso anno nell’articolo “12 maggio: infermieri, prendiamoci cura di noi“ sta accadendo proprio ora.
Gli infermieri stanno lentamente, ma inesorabilmente iniziando a prendersi cura anche di se stessi e della propria professione. In questo molti di noi stanno come detto giocando un ruolo importante, ma ora c’è bisogno di coinvolgere tutti gli altri e tutti insieme. Per questo è giunto il momento di fare quello sforzo in più che ci permetta di raggiungere tutti e di coinvolgere tutti in questo processo di emancipazione della professione perchè solo tutti insieme lo possiamo fare.
Il contratto di lavoro (firmato praticamente già scaduto per gli infermieri del pubblico impiego) è stato vergognoso ed umiliante per tutti. Ma fortunatamente è già scaduto e si potrà discutere del nuovo, mentre per la sanità privata dopo 13 anni di attesa c’è un nulla di fatto. Tutto questo è INACCETTABILE!
Per il prossimo contratto, però, sia chiaro che non potremo accettare di essere ancora mescolati nel calderone del comparto e che ci dovrà essere un adeguato finanziamento tale da portare gli stipendi degli infermieri nella media europea!
Si dovrà almeno, sancire una volta per tutte una contrattazione separata per i professionisti sanitari non medici.
Inoltre dovrà essere il contratto del riconoscimento dell’infermiere esperto, dell’infermiere specialista (per tutti coloro che hanno un master di primo livello) e dell’infermiere dirigente clinico o organizzativo (per tutti coloro hanno una laurea magistrale) ricalcando così quanto già avvenuto per i medici in passato.
Dal punto di vista contrattuale questi devono essere obiettivi irrinunciabili per noi. I sindacati infermieristici devono necessariamente impegnarsi a portarli nei tavoli di trattativa; a noi dovrà spettare il dovere di sostenere in tutti i modi queste istanze e qualunque sindacato voglia impegnarsi a portarle avanti.
In conclusione di questo articolo che prende spunto dalla giornata del 12 Maggio vorrei lanciare un grido di speranza e di dolore.
La nostra professione sta soffrendo da troppo tempo la disattenzione di tutti, dalla politica ai sindacati, dagli aspetti economici a noi stessi spesso troppo succubi delle aziende.
Organici insostenibilmente ridotti mettono a serio rischio il diritto costituzionale dei cittadini a veder tutelato il bene salute e nel contempo i pochissimi professionisti costretti ad essere tutto e niente per correre dietro alle carenze di ogni azienda.
Finalmente questo grido di dolore che si leva dalle viscere di una professione bistrattata ed umiliata ad ogni piè sospinto sta diventando un assordante rumore che sta smuovendo le coscienze dei cittadini e dei professionisti.
La speranza è che questo assordante rumore arrivi nelle stanze dei decisori e finalmente si affronti e si porti a soluzione accettabile la QUESTIONE INFERMIERISTICA.
#NOICISIAMO LA FNOPI C’E’
…ed allora portiamo questo messaggio a tutti i colleghi creiamo un fronte unico, coeso e compatto: TUTTI INSIEME SI PUÒ E SI DEVE FARE!
Angelo De Angelis
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