Un uomo colto da malore in strada è stato salvato dal tempestivo intervento di Massimo Melucci, infermiere della Marina Militare fuori servizio con oltre 29 anni di esperienza. Laureato in Infermieristica presso l’Università di Pisa, è in possesso di specializzazione in fisiopatologia subacquea, certificato ALS e attestar di istruttore BLSD
Il Primo Lungotenente si trovava ieri pomeriggio sulla propria bici per le strade di La Spezia, tra Via Valdilocchi e Viale San Bartolomeo, quando improvvisamente vide un altro ciclista davanti a se crollare al suolo.
Si trattava di un turista tedesco di 70 anni, in rientro da una gita a Lerici. Non fu subito chiaro alle persone presenti cosa fosse successo.
Molti pensarono ad un incidente stradale, dato che l’anziano si accasciò contro una vettura in movimento. Ma agli occhi di Massimo Melucci non ci furono dubbi:
“La situazione è sembrata piuttosto chiara da subito visto che l’uomo non presentava alcuna ferita ma era presente un respiro agonico classico dell’arresto cardiaco.”
L’infermiere, compresa la gravità della situazione, ha immediatamente iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare:
“Ho tolto lo zaino che ancora portava sulle spalle, controllato quale fosse lo stato di coscienza e poco dopo ho iniziato l’RCP.
La fortuna ha voluto che, mentre ero intento a rianimare l’uomo, transitasse un’ambulanza con il solo autista a bordo.
Si è quindi fermato fornendomi il materiale necessario ed un DAE. Attaccate le piastre del defibrillatore, dopo aver effettuato l’analisi, ho erogato la prima scarica.
Dopodiché ho ricominciato il massaggio cardiaco e, poco prima che arrivassi al momento della seconda analisi del defibrillatore, è giunto sul posto il personale del 118 che ha preso in consegna infortunato.”
Ma per il Lungotenente, grossi meriti sarebbero da attribuire alla fortuna:
“Prediligo l’uso delle due ruote per spostarmi e quel giorno, proprio essendo in bicicletta, ho potuto accorgermi di un problema ad un altro ciclista. Sono stato in grado di fermarmi e constatarne il suo stato di salute. Se fossi stato in auto non avrei potuto fare molto a causa del traffico, forse non mi sarei neanche accorto di nulla.”
Alla domanda riguardante i ringraziamenti per l’impresa realizzata, l’infermiere tiene a precisare che buona parte di quanto messo in pratica in strada, sia dovuto alla preparazione ricevuta durante il percorso di studi.
“Ringrazio la Marina Militare per le occasioni di crescita professionale che mi ha concesso. Grazie alla Marina Militare mi sono occupato di ricerca nel campo della neurologia applicata all’attività subacquea.
In particolare mi occupavo della registrazione dell’attività elettrica cerebrale in situazioni estreme come immensioni in camera iperbarica e negli ultimi anni di registrazione dell’elettroencefalogrammi in acqua sviluppandone metodiche non esistenti prima.
L’attività di ricerca mi ha permesso di frequentare un mondo scientifico esterno alla Marina Militare che mi ha fatto crescere professionalmente permettendomi di partecipare all’elaborazione e stesura di diversi lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali.”
L’uomo, dopo un primo ricovero all’ospedale Sant’Andrea, è stato trasferito all’ospedale di Stoccarda per essere sottoposto ad intervento chirurgico. Gli amici coi quali viaggiava sono invece ripartiti con la nave da crociera ieri sera.
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