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​Assegnato vigilantes 24 ore su 24 alla Rems di Caltagirone

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sindacato Infermieri Fsi-Cni
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Sindacato infermieri, raggiunto il secondo obiettivo: assegnato vigilantes alla Rems dell’Asp 3 di Caltagirone. Dimissioni Grossi, Coniglio: “Sanità paralizzata”

 

Assegnato vigilantes 24 ore su 24 alla Rems (Residenza di Massima Sicurezza) dell’Asp 3 a Caltagirone. ll sindacato Fsi-Cni rappresentato da Calogero Coniglio e Maurizio Cirignotta, nelle rispettive qualità di segretario regionale ed RSU ASP Catania della FSI-CNI ha così visto accolta la richiesta avanzata l’11 marzo scorso nell’incontro con l’ingegnere Natale Aiello, in rappresentanza del Direttore Generale Ida Grossi. La questione, infatti, scaturiva dal rischio di aggressioni al personale per mancanza di vigilanza, in particolare, in un ospedale giudiziario.
Ma rimangono ancora senza vigilantes i pronto soccorso di Bronte, Paternò, Caltagirone, Acireale. Con una nota, i dirigenti sindacali Fsi-Cni, in merito a problematiche di sicurezza dei luoghi di lavoro nell’Asp 3, avevano già rappresentato e denunciato il notevole rischio per l’incolumità fisica e psicologica a cui risultano giornalmente esposti i lavoratori addetti ai pronto soccorso dei presidi ospedalieri di Caltagirone, Acireale, Paternò, Bronte e nel presidio Rems (Residenza di Massima Sicurezza).
“In queste strutture sprovviste di vigilanza – spiega Calogero Coniglio – gli infermieri sono spesso aggrediti, verbalmente e fisicamente, da pazienti o dai loro accompagnatori. Al fine di eliminare o, perlomeno, ridurre al minimo il superiore rischio, questa organizzazione sindacale ritiene necessaria l’installazione di appositi impianti di video-sorveglianza e l’istituzione di un servizio di vigilanza attiva che preveda la presenza, 24 ore su 24, di almeno due guardie giurate per ogni singolo pronto soccorso, una all’esterno e una all’interno o in alternativa, la presenza di un posto di Polizia“.
“Questa segreteria – conclude Cirignotta – è da 4 anni che lotta. Abbiamo esposto il fenomeno dell’aumento delle aggressioni ospedaliere nelle denunce presentate alle 9 Procure siciliane, alle Prefetture, ai sindaci. Abbiamo presentato sulle aggressioni e la carenza di personale, quest’ultima anche causa di lunghe lista d’attesa che alimenta le aggressioni, 3 interrogazioni parlamentari alla Camera e al Senato ai Ministri Lorenzin e Alfano, e in audizione lo scorso mese in VI commissione regionale sanità all’ARS alla presenza dell’On. Di Giacomo. Dopo incontro con il Questore di Catania, siamo riusciti a far raddoppiare la sorveglianza nel Pronto Soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania dove sono adesso operativi due vigilantes in più: uno armato all’esterno e uno disarmato dentro, nel corridoio del Pronto Soccorso“.
“Avevamo cominciato un percorso di sensibilizzazione sulle problematiche della nostra categoria con il direttore generale Ida Grossi- spiega Coniglio – Con le sue dimissioni, solo dopo tre mesi di insediamento, si danneggiano ancora una volta lavoratori e utenti. Da due anni, la sanità siciliana è stata paralizzata. I commissari straordinari ovviamente non possono programmare, ma devono limitarsi a gestire l’ordinaria amministrazione. Adesso quanto tempo impiegheranno il presidente Crocetta e l’Assessore Borsellino per nominare un nuovo direttore generale?”

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