L’emolacria è una condizione clinica che porta una persona a produrre lacrime parzialmente composte da sangue. Si può presentare con lacrime semplicemente tinte di rosso oppure interamente composte di sangue.
Yaritza Oliva, una ragazza cilena, è una delle pochissime persone affette da questa patologia. I dati ufficiali parlano di soli 4 casi diagnosticati al mondo.
La giovane piange lacrime di sangue. Per questa patologia ancora non esiste alcuna cura.
È diventata famosa grazie all’accorato appello televisivo del padre. I primi sintomi sono apparsi nel mese di giugno 2013. Dolore fortissimo agli occhi, bruciore che non sembrava risolversi in alcun modo e lacrime di sangue.
Le superstizioni locali hanno subito correlato questi sintomi con fenomeni religiosi miracolosi. Il prof. Alejandro Luz, oftalmologo della Clinica Las Condes di Santiago ha esaminato il caso supponendo che si tratti di una problematica da suddividersi tra l’ambito oftalmico ed ematologico. Lo specialista ha escluso che possa trattarsi di una forma di congiuntivite batterica o virale. La vera causa potrebbe essere legata ad un problema di emofilia, ad alterazioni delle piastrine o dall’uso di farmaci
Dagli occhi di Yaritza fuoriescono lacrime di sangue più volte al giorno ed ogni volta provocano dolori inimmaginabili. Grazie alla raccolta di fondi potrà essere visitata dai migliori esperti in oftalmica al mondo che cercheranno di effettuare una diagnosi precisa tra le limitate ipotesi plausibili sulla base della sintomatologia manifestata. Presenta infatti una sindrome che le causa frequenti dislocazioni articolari ai polsi e alle caviglie, impedendole in alcuni casi la deambulazione e l’uso delle mani.
Seppure sia una patologia molto rara, l’emolacria viene spesso accostata a tumori dell’apparato lacrimale, infezioni o traumi. Secondo alcuni specialisti potrebbe essere addirittura legata all’inquinamento o ad uno squilibrio ormonale. Anche per gli altri tre casi, due ragazze indiane ed un americano di 15 anni, non c’è alcuna certezza diagnostica.
Simone Gussoni
Fonti: 24 horas.cl
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