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Virus Zika, danni neurologici per una infermiera

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Il virus Zika sarebbe in grado di causare danni anche al cervello degli adulti. Ad affermarlo, dopo che la questione era già stata trattata in un recente studio, sono gli esperti dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, che con una lettera pubblicata su ‘Emerging infectious diseases’ presentano il caso di un’infermiera colpita.

Un team dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma ha pubblicato una lettera sulla rivista scientifica americana ‘Emerging infectious diseases’ con una tesi inquietante: il virus Zika sarebbe in grado di colpire anche il cervello delle persone adulte, causando danni a lungo termine alla memoria.

La questione era già stata sollevata lo scorso agosto da una ricerca della Rockfeller Univeresity, pubblicata sulla rivista Cell Stem Cell, che evidenziava come il virus sia capace di aggredire l’encefalo degli adulti, danneggiando cellule fondamentali per la memoria e l’apprendimento.

Il team del nosocomio romano, nel suo scritto, rende noto il caso di una infermiera volontaria italiana di 32 anni, da poco rientrata in Italia dalla Repubblica Dominicana. La sanitaria, dopo una decina di giorni dal suo rientro, ha manifestato sintomi neurologici gravi come estrema debolezza, difficoltà a camminare e mal di testa. Subito ricoverata, nelle sue urine, nella sua vagina e nel suo sangue sono state trovate tracce inequivocabili del virus Zika.

Queste le parole scritte dai medici a proposito dell’infermiera: “Una completa valutazione neurologica ha evidenziato deficit nell’attenzione, nella velocità di coordinamento delle informazioni e nella memoria verbale e non verbale”… “I risultati dei test rivelano una diagnosi di encefalite causata da Zika: questo aumenta la possibilità che l’infezione portata da Zika non sia semplicemente transitoria negli adulti, ma possa avere effetti sulla memoria di lungo termine e sul rischio di depressione nelle vittime”.

Nel nostro paese i casi di infezione sono stati oltre 60, tutti di persone che avevano soggiornato nelle zone colpite. Gli esperti invitano i medici a tenere d’occhio gli eventuali sintomi neurologici dei pazienti infettati dal virus, che possono essere il segno premonitore di importanti complicanze.

La professionista sanitaria oggetto della lettera è comunque guarita.

Alessio Biondino

Fonti: Il Mattino, Cell Stem Cell, Emerging infectious diseases

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