È stata la direzione della struttura ad allertare i Carabinieri, in seguito ad anomali comportamenti da parte della signora, malata di Alzheimer. Le immagini delle telecamere nascoste hanno incastrato l’uomo, colto in flagrante ed arrestato.
Bra, Cuneo. Un uomo di 35 anni, che svolgeva l’attività di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) all’interno di una casa di riposo, è stato arrestato con l’accusa infamante di aver abusato sessualmente di un’anziana signora malata di Alzheimer, ospite della struttura.
Le indagini sono partite dopo che il personale della struttura, insospettito da alcuni strani comportamenti della donna, si era rivolto alla direzione che ha allertato i Carabinieri. Gli inquirenti hanno tempestivamente avviato un’articolata attività di indagine, coordinata dal sostituto procuratore del tribunale di Asti: sono state posizionate diverse telecamere all’interno della stanza dell’anziana paziente e per diversi giorni, 24 ore su 24, i militari hanno monitorato le varie attività all’interno del locale.
Pronti ad intervenire per qualsivoglia problema, hanno così atteso con pazienza che si verificasse qualcosa di sospetto… fino a che, purtroppo, non si è palesato loro qualcosa di inequivocabile: un giorno sui monitor è apparso l’operatore 35enne che, sicuro di non essere visto da nessuno, si stava indubitabilmente accingendo a compiere atti di violenza sessuale nei confronti della signora. Ma non ha fatto in tempo, in quanto i rappresentanti dell’arma sono alacremente piombati nella stanza ed hanno arrestato l’uomo in flagranza di reato.
L’operatore, dipendente di una cooperativa in servizio presso la struttura, è ora agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale. E per l’anziana signora, vittima dei terribili abusi, è stata la fine di un incubo.
“Un operatore assistenziale senza empatia e senza pietà, è come un giovane senza entusiasmo e senza idee. È come un vecchio senza esperienza e senza saggezza. Non importa che tipo di operatore sia… Non è necessario sapere se è un Operatore Socio Sanitario, un Assistente Educativo Culturale o un professionista come un Infermiere. Se non si provano empatia e pietà… non si può pensare di svolgere un ruolo assistenziale”.
Fonti: ANSA, Corriere della Sera
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