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Verso le elezioni: intervista a Renata Mura, candidata alla Camera in Sardegna con Noi Moderati

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Verso le elezioni: intervista a Renata Mura, candidata alla Camera in Sardegna con Noi Moderati
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Fa politica da oltre trent’anni e attualmente è assessore all’Istruzione, Politiche della salute e del benessere e Pari opportunità di Dolianova, cittadina di quasi 10mila abitanti a 20 chilometri da Cagliari. Ecco come ha risposto alle nostre domande.

Dottoressa Mura, qual è il suo impegno per la sanità, e per gli infermieri in particolare?
“Il mio impegno sarà quello di mettere a disposizione del Paese la mia competenza come professionista della salute, nonché la mia esperienza politica amministrativa maturata negli anni, per contribuire alla sostenibilità del Ssn, a garanzia dei principi fondamentali di universalità, solidarietà ed equità. Il nostro programma, serio, concreto, realizzabile e – aggiungerei – migliorabile in materia di sanità, è orientato a: ripensare la rete dei servizi e dell’assistenza sanitaria per coniugare razionalizzazione, efficacia qualitativa e capillarità territoriale, sfruttando anche le potenzialità delle nuove tecnologie e della telemedicina; coinvolgere il settore privato e il terzo settore nella nuova sanità territoriale (la Missione 6 del Pnrr prevede una sanità fondata su case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali); introdurre il medico scolastico nelle strutture dedicate all’istruzione dei giovani; eliminare il numero chiuso per l’accesso ai corsi di laurea in Infermieristica; realizzare a livello nazionale un fascicolo sanitario elettronico che supporti rapidamente il personale sanitario, come auspicato recentemente anche dalla Conferenza Stato-Regioni; dare piena attuazione alla normativa sulle cure palliative per dare sollievo e migliorare la qualità della vita dei malati terminali e dei loro cari; introdurre la figura dello psicologo di base. Per gli infermieri, in particolare, mi farò portavoce delle richieste che mi sono state presentate dalla Fnopi sulle necessarie modifiche normative relative all’incremento della base contrattuale. Inoltre mi impegnerò: nel riconoscimento economico dell’esclusività delle professioni infermieristiche; nel riconoscimento delle competenze specialistiche; nell’evoluzione del percorso formativo universitario. Credo che non sia possibile mantenere un sistema di tutela della salute equo, solidale e universalistico se le professioni infermieristiche non saranno riconosciute come vera risorsa civile, sociale ed economica per il benessere del Paese”.

Cosa ne pensa dell’abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri del pubblico impiego?
“Sono favorevole dell’abolizione del vincolo di esclusività per gli infermieri, ma questo dev’essere accompagnato dal giusto riconoscimento economico. Durante la pandemia è stata significativa la deroga al vincolo di esclusività, e la campagna vaccinale si è potuta fare solo grazie al fatto che gli infermieri hanno potuto lavorare oltre il loro orario normale”.

Cosa ne pensa dell’oss con funzioni infermieristiche, anche alla luce della linea politica di Fnopi e Opi veneti, favorevoli alla creazione di questa nuova figura?
“Non sono d’accordo con la figura dell’oss con competenze infermieristiche: a ognuno la propria professione, con le relative responsabilità civili e penali. La linea politica assunta da Fnopi e Opi Veneti per sopperire a un’esigenza contingente e urgente, non riesco a capirla. Sono d’accordo con l’evoluzione della figura dell’oss rispetto al mutato quadro sanitario, ma non a discapito degli stessi e non facendoli sconfinare nelle altre professioni”.

La professione infermieristica non sembra essere più attrattiva per i giovani: quali soluzioni?
“Purtroppo è vero: la professione infermieristica sta perdendo di attrattività per i giovani e tra gli stessi professionisti, proprio in un periodo in cui invece ce ne sarebbe più bisogno. Alla scarsa valorizzazione professionale si sono aggiunti turni massacranti, precarietà e incertezza lavorativa, un aumento dei rischi di aggressioni e di violenza. Le soluzioni possono essere diverse: incremento della base contrattuale e riconoscimento economico dell’esclusività delle professioni infermieristiche; riconoscimento delle competenze specialistiche; evoluzione del percorso formativo”.

In conclusione la dottoressa Mura tiene a fare una precisazione: “Sono orgogliosa e onorata di rappresentare, con la mia candidatura, una categoria di professionisti della salute che considero un pilastro del nostro Ssn. Spero che, qualunque sia il risultato di queste elezioni, gli infermieri e le infermiere siano elette/i e riescano a occupare posti strategici per migliorare e sostenere il Sistema sanitario nazionale con il loro contributo”.

Redazione Nurse Times

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