Il presidente Delli Carri attacca: “Drammatica la carenza di personale tra Alba e Bra. Si ponga fine a questa presa in giro”.
A Verduno (Cuneo), da anni, si attende un ospedale che c’è, ma… non esiste. Con una sequela infinita di date per la sua inaugurazione sempre disattese e una montagna di soldi già spesi. Nel frattempo, tra Alba e Bra, proprio a causa della precarietà dovuta all’essere sempre in procinto di trasferire tutto nel nuovo ospedale, la situazione della carenza di personale ha raggiunto livelli insostenibili.
“Si tratta di una vergogna senza fine – attacca Claudio Delli Carri, segretario di Nursing Up Piemonte –, che non è più accettabile sopportare. L’assessorato alla Sanità, in cinque anni, non è riuscito a dare seguito a una sola delle continue promesse fatte sull’apertura del nuovo ospedale unico di Verduno. Nel frattempo le strutture di Alba e Bra vivono una situazione di costante declino, dovuta all’imminente, ma mai realmente realizzata chiusura. La carenza di personale infermieristico ha determinato, da anni, in diverse unità operative, come ad esempio le sale operatorie e la cardiologia, l’aumento del numero di reperibilità al mese da sei, previste dal contratto, a otto e oltre, senza alcun corrispettivo compensativo, creando l’impossibilità del recupero psicofisico dei professionisti”.
Prosegue Delli Carri: “Questa è una situazione in cui non si programma, non si investe, e nemmeno si sostituisce il personale che se ne va. Il risultato è una carenza di infermieri non più gestibile, che mette a rischio i servizi. Noi, come Nursing Up, pretendiamo che sia messa la parola fine a questa indegna telenovela. Il nuovo ospedale di Verduno deve aprire ed essere totalmente operativo entro sei mesi. Se così non sarà, siamo pronti a portare la questione a livello nazionale, denunciando lo sperpero di risorse per quello che avrebbe dovuto essere un fiore all’occhiello della Regione e invece è uno scatolone vuoto”.
Concludendo: “Fino a oggi si sono spese centinaia di migliaia (forse milioni) di euro per un ospedale spoglio. È questa la sanità virtuosa di cui tanto parla l’assessore Saitta? Nel frattempo infermieri, Oss e professionisti della salute vengono continuamente tenuti in sospeso in attesa di futuri miglioramenti, che si dovrebbero concretizzare con il nuovo ospedale. Non è più sopportabile una tale presa in giro. Nel corso degli anni di attesa, il blocco del turnover e i trasferimenti di molti professionisti altrove hanno spogliato le strutture di Alba e Bra del loro valore più grande: le persone che lavorano nella sanità. E a pagarne le conseguenze sono, alle fine, sempre i pazienti. L’assessore forse dimentica che la sanità è servizio, non solo numeri. Chi lavora in sanità, medico infermiere, Oss, tecnico che sia, dona sempre un valore aggiunto. A Verduno l’unica realtà raggiunta è invece il nulla imbarazzante di un ospedale vuoto”.
Redazione Nurse Times
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