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Venturi e una radiazione ancora senza motivazioni: “Siamo fermi al Ventennio”

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Venturi: “Gli attestati di stima per il Ssr sono uno stimolo a fare sempre meglio”
211217 - Con stampa resoconto annuale su attività trapianti di organo in regione - SERGIO VENTURI
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Duro commento dell’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna a un mese e mezzo dal provvedimento.

A 45 giorni dalla radiazione l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi, non conosce ancora le motivazioni del provvedimento assunto dall’Ordine dei medici di Bologna. «Non ci sono novità – afferma –. Qui siamo ancora al Ventennio, non ci sono tempi. Il presidente dell’Ordine (Giancarlo Pizza, ndr) può andare avanti, però stavolta c’è qualcun altro che sta aspettando».

La vicenda è quella nota della delibera regionale che regolamenta la presenza anche di soli infermieri sulle ambulanze, contro cui l’Ordine ha ingaggiato una battaglia fin dal 2015, sospendendo dieci medici. La radiazione di Venturi, avvenuta il 30 novembre, è l’ultimo capitolo e su di esso la Procura ha aperto un’indagine. Dopo l’acquisizione del materiale in Regione, anche in Procura si attendono le motivazioni dell’Ordine.

Martedì Venturi ha partecipato alla presentazione dei nuovi progetti, in tutto 17, finanziati dall’Ageop, l’Associazione dei genitori dell’Onco-ematologia pediatrica del Sant’Orsola, con un importo complessivo di un milione e 850mila euro. «Un impegno che ha pochi eguali in Italia – commenta l’assessore –. Rendo omaggio a un’associazione che da tanti anni fa del bene ai più piccoli e che sa quanto importanti siano le vaccinazioni. Ci ha anche dato una grande mano quando ci siamo occupati di vaccini. E per me è molto più importante il sostegno delle famiglie e delle associazioni che quello delle società scientifiche, perché dimostra che abbiamo lavorato per le persone più deboli e non per le aziende del farmaco».

I progetti, che prevedono l’assunzione di 13 tra biologi, onco-ematologi e psicologi, sono pensati per accompagnare bambini e famiglie in tutto il percorso di cura: dalla prevenzione, soprattutto per i pazienti più a rischio genetico, al trapianto di staminali, passando per laboratori di arte terapia e gruppi di auto mutuo aiuto.

Redazione Nurse Times

Fonte: Corriere di Bologna

 

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