La ventilazione al paziente critico può essere effettuata attraverso un pallone autoespandibile “manovrato” utilizzando una tecnica ad una mano o a due mani.
La prima viene definita “EC technique”, e consiste nel posizionare il quinto dito dell’unica mano utilizzata sull’angolo mandibolare, il terzo e quarto dito in prossimità del ramo della mandibola ed il primo e secondo dito sopra la maschera a formare una “C”.
La tecnica a due mani con “jaw thrust”, ovvero sublussazione della mandibola, prevede invece il posizionamento di quattro dita di entrambe le mani sull’angolo e sul ramo mandibolare, e la pressione con il primo dito delle due mani sulla maschera.
Le due tecniche non sono mai state sistematicamente confrontate tra loro. In un trial crossover randomizzato i ricercatori hanno comparato tre parametri di efficacia ottenuti utilizzando le sue diverse modalità in 42 interventi chirurgici programmati (età media del paziente 56 anni) presso un ospedale universitario del Winsconsin.
Dopo aver indotto l’anestesia generale mediante la somministrazione di Propofol e aver posizionato un tubo orofaringeo (cannula di Guedel), ogni paziente è stato ventilato meccanicamente mediante l’utilizzo di entrambe le tecniche sopracitate, da uno dei 27 anestesisti in servizio presso la struttura ospedaliera.
Le ventilazioni al minuto sono risultate maggiori utilizzando la tecnica a due mani rispetto alla “EC technique” (7,95 vs 6,32 litri/minuto) ed il volume corrente è risultato significativamente superiore (8,6 vs 6,8 mL/Kg).
Una ventilazione polmonare via maschera effettuata attraverso modalità inadeguate si è tradotta in una minore espansione toracica nei pazienti sottoposti al trial mentre la presenza di curve più appiattite di CO2 sui monitor è risultata essere significativamente più comune con la tecnica ad una mano (14% vs 0%).
In conclusione, lo studio condotto dai ricercatori Emily L. Brown e Ron M. Walls afferma che la tecnica di ventilazione a due mani sia superiore alla tecnica standard che prevede l’utilizzo di una sola mano. In caso di ventilazione mediante pallone autoespandibile la tecnica a due mani prevede la presenza di un secondo operatore che effettui le ventilazioni.
Tale tecnica dovrebbe essere utilizzata ogni qualvolta sia possibile ed in particolar modo quando la ventilazione attraverso maschera facciale si presenti difficoltosa o inadeguata mediante la tecnica ad una sola mano.
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