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Veneto, mancano gli insegnanti di sostegno: alunni disabili rimandati a casa

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La denuncia arriva dall’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan: “Fatto molto grave”.

Secondo quanto riporta l’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, diversi istituti scolastici del Veneto non hanno accolto in classe gli alunni disabili, chiedendo alle famiglie di tenerli a casa per la carenza di insegnanti di sostegno. Dopo la denuncia, l’Ufficio scolastico regionale sta verificando l’effettiva portata del problema.

“In queste ore, dopo il primissimo giorno di scuola – dice Donazzan –, mi giungono voci preoccupate di famiglie di diverse province del Veneto alle quali gli istituti scolastici, in particolare quelli primari, chiedono di non mandare i propri figli in classe, ma di tenerli a casa. La cosa gravissima è che si tratta di bambini con certificazioni, quindi i più fragili, spesso con disabilità. Sto verificando con l’Ufficio scolastico regionale la portata del problema, che pure avevo evidenziato già da qualche mese”.

Continua l’assessore: “Il fatto più grave, oltre all’assenza di insegnanti nell’organico di diritto, è la soluzione prospettata, ovvero di indurre le famiglie a tenere i loro figli a casa. Comprendo perfettamente la difficoltà di dare un buon servizio a questi bimbi senza l’aiuto dell’insegnante di sostegno. Capisco anche la difficoltà di inserirli da soli in un gruppo classe articolato, forse in assenza anche di insegnanti di altre materie, ma la soluzione non è accettabile. Trovo grave che il ministero non comprenda l’importanza di avere un organico ottimale fin dal giorno di avvio dell’anno scolastico”.

Il problema, oltretutto, non è iniziato quest’anno: secondo un’indagine di Cisl Scuola, nel 2018/19 è stato altissimo il numero di posti in deroga, utili solo per le supplenze e quindi da assegnare anche in autunno per via delle graduatorie ormai esaurite: si è arrivati a 65.890. E quest’anno saranno di più. La crescita è impressionante. Basti pensare che cinque anni fa erano solo 28.863. Poi ci sono i 100.080 posti in organico di diritto. Il tutto per garantire il diritto allo studio a quasi 300mila alunni con disabilità.

“La serie dei dati – commenta il sindacato confederale – evidenzia un andamento di costante e significativa crescita, segno di un fabbisogno che aumenta di anno in anno e che rende sempre più marcata la carenza di personale specializzato. I corsi recentemente avviati non si concluderanno in tempo utile per ovviare a tale carenza nell’anno scolastico appena iniziato, per il quale è quindi presumibile un aumento della percentuale di posti affidati a personale non in possesso del titolo di specializzazione”.

Redazione Nurse Times

Fonte: La tecnica della scuola

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