Home NT News Vene “difficili”? Arriva il VeinViewer
NT News

Vene “difficili”? Arriva il VeinViewer

Condividi
Vene "difficili"? Arriva il VeinViewer
Condividi

Si tratta di un dispositivo che aiuta gli infermieri a trovare gli accessi venosi in tempo reale, determinando il miglior punto di inserimento dell’ago.

“Ho le vene difficili”. “L’infermiere non mi trova la vena”. “L’infermiere mi ha martoriato il braccio per inserirmi l’ago cannula”. Queste e molte altre frasi simili, pronunciate dai pazienti, le abbiamo sentite almeno una volta nel nostro percorso professionale, a causa della difficoltà nell’effettuare prelievi, punture e inserimenti di accessi venosi.

Dieci pazienti su dieci vorrebbero provare meno dolore durante i trattamenti. I problemi nel trovare la vena, il più delle volte, non dipende dalla preparazione del personale medico e paramedico, ma dall’oggettiva difficoltà indotta dalle particolari caratteristiche fisiche del paziente: tessuto adiposo, colore della pelle, età, etc. Un accesso intravenoso può essere necessario per diversi scopi all’interno di un ospedale, e chi ne ha avuto bisogno sa bene che, a volte, la prima puntura non va a buon fine, mancando l’obiettivo. Ciò rende necessario un secondo inserimento dell’ago, cercando di trovare la vena.

A tal proposito l’azienda americana Christie Medical Holdings, già nel lontano 2004, ha sviluppato il VeinViewer. Si tratta di un dispositivo che aiuta gli infermieri a trovare le vene in tempo reale e a determinare il miglior punto di inserimento dell’ago, creando un’immagine digitale per mezzo di una luce a infrarossi sulla pelle. È così possibile localizzare vene, valvole e biforcazioni profonde fino a 15 mm.

Il dispositivo si avvale di una tecnologia brevettata che usa un sistema “AVIN” (Active Vascular Imaging Navigation). Parliamo di un illuminatore che proietta luce vicina agli infrarossi, che viene assorbita dal sangue e riflessa dal tessuto circostante. L’informazione è poi catturata, processata e proiettata digitalmente in tempo reale sulla superficie della pelle, fornendo un’immagine accurata del reticolo ematico del paziente. Due sono i principali prototipi in commercio da parte dell’azienda americana:

  • Flex: un trovatore di vene portatile, maneggevole, e soprattutto affidabile. Tale dispositivo trova particolare utilità in unità dove c’è poco spazio e il fattore tempo è rilevante (unità di pronto soccorso e terapia intensiva).
  • Vision2: si compone di una base e di un braccio articolato facile da manovrare. Basta posizionarlo accanto al letto del paziente e muovere il braccio flessibile per illuminare ogni distretto corporeo, dalla testa ai piedi. Offre anche diverse opzioni di personalizzazione dell’immagine proiettata: ne cambia il colore, la ingrandisce o ridimensiona, aumenta o diminuisce la luminosità, permette di osservare l’immagine con la modalità “dettagli” e persino di memorizzare un file Png dell’immagine stessa.

Il dispositivo ha trovato un utilizzo con ottimi esiti e su larga scala nelle nazioni con efficienti sistemi sanitari, ispirando studi di ricerca e articoli scientifici (ad es. da parte di International Journal of Engineering, Education And Technology, volume 2, Issue 1-2014). Inoltre è risultato di grande aiuto per i reparti di pediatria, dove il reperimento di un accesso venoso è particolarmente difficoltoso.

Con ciò non si vuole screditare la preparazione del personale infermieristico, come non si vuole sostituire l’esperienza maturata da parte dei professionisti. Ma una tale innovazione può essere di aiuto per molteplici casi, nei quali risulta particolarmente difficoltoso trovare un accesso venoso. La tecnologia non può sostituire l’operato umano, ma può accompagnarlo verso il miglioramento.

Pasquale Fava

 

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
CittadinoEducazione SanitariaNT News

Microsoft lancia nuovo sistema di intelligenza artificiale per diagnosi complesse: “Meglio dei medici umani”

Microsoft ha rivelato i dettagli di un sistema di intelligenza artificiale che offre “prestazioni migliori...

NT News

Study Nurse: il ruolo chiave dell’infermiere di ricerca clinica nella sanità moderna

Un professionista essenziale, tra sperimentazione e assistenza. Ecco chi è lo Study...

Azienda Sanitaria Zero (Regione Piemonte): concorso per 60 posti da infermiere
ConcorsiLavoroNT NewsPiemonteRegionali

Azienda Sanitaria Zero (Piemonte): concorso per un posto da dirigente delle professioni sanitarie

L’Azienda Sanitaria Zero (Regione Piemonte) ha indetto un concorso pubblico, per titoli...

Obesità e sovrappeso: attenzione al microbiota intestinale
CittadinoFarmacologiaNT News

Obesità: possibile svolta dal farmaco sperimentale MariTide. Con una sola iniezione al mese si può perdere fino al 20% del peso corporeo

Maridebart cafraglutide (in sigla, MariTide), sviluppato da Amgen, è un farmaco sperimentale per l’obesità...