Le reazioni scatenate dalle dichiarazioni rilasciate in occasione del Congresso Fials hanno indotto l’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna a tornare sull’argomento per fare chiarezza.
“Alcune delle cose che ho detto sabato al Congresso della Fials stanno suscitando diverse reazioni, soprattutto da parte di associazioni mediche. Da parte mia, allora, è necessario precisare. E vorrei farlo in modo chiaro e onesto”. Sergio Venturi, assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, torna sulle dichiarazioni rilasciate a Riccione in merito alla valorizzazione della professione infemieristica: “Ogni scelta, ogni investimento in sanità messo in campo dalla Regione in questi anni è andato proprio nella direzione della valorizzazione dei professionisti, che grazie al loro impegno e competenza garantiscono ai cittadini di questa regione una sanità ai primi posti in Europa per qualità”.
Prosegue Venturi: “Come Regione Emilia Romagna, abbiamo da poco firmato un accordo con l’Associazione dei medici di medicina generale, proprio per riconoscere loro un ruolo insostituibile e centrale nella moderna sanità pubblica. Un accordo importante, nel quale crediamo e che sarà propedeutico all’accordo nazionale, perché riteniamo i medici professionisti insostituibili”.
Altra precisazione: “Non esiste, e non è mai esistita, la possibilità che funzioni mediche vengano esercitate da altre figure professionali, in assenza di indicazioni in merito da parte non della politica, ma della scienza. Penso che ogni professione sanitaria sia importante per la tenuta complessiva del sistema, ciascuna con le proprie peculiarità e senza sovrapposizioni”.
E ancora: “Se oggi i medici sono costretti, loro malgrado, a dover adempiere anche a compiti amministrativi, spesso soverchianti, vuol dire che dobbiamo cambiare molto nell’organizzazione del sistema, e questo lo sento come un impegno preciso. Nel mio intervento ho spiegato come adesso ci siano le condizioni per cambiare le cose, sia perché ai vertici delle sigle di rappresentanza delle organizzazioni mediche ci sono persone nuove e motivate in tal senso, sia perché la politica e le Regioni sono altrettanto ricettive. Ripeto, ci sono le condizioni per cambiare le cose, insieme, a beneficio soprattutto di cittadini e utenti”.
Concludendo: “Questo è quello che penso, da sempre. E se nel corso del mio intervento di sabato non sono riuscito a rendere questi concetti, me ne rammarico, ma invito a non estrapolare singole frasi dal discorso nel suo complesso. Sia chiaro, ho perfettamente presente il fatto che la sfida per la qualità della sanità pubblica si vince lavorando assieme. Non perché ci sono le elezioni, ma perché in Emilia Romagna si fa così. Senza sovrapporre i ruoli, valorizzando le specificità, rimuovendo gli ostacoli. Perché stiamo parlando della salute di tutti, e su questo non possiamo permetterci di perdere nemmeno un minuto del nostro tempo”.
Redazione Nurse Times
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